Virginia Raggi indagata con Romeo per la sua nomina a capo segreteria

Pubblicato il 8 Febbraio 2017 alle 14:25 Autore: Camilla Ferrandi
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Virginia Raggi indagata con Romeo per la sua nomina a capo segreteria 

Governare una città significa anche questo. E se la città in questione è Roma, gli ostacoli per la sua gestione si moltiplicano a dismisura. #Virginia Raggi continua ad essere protagonista del dibattito pubblico insieme a tutto il #Movimento 5 Stelle che, nell’amministrazione della capitale, ha riposto tutto. Il sindaco capitolino è indagato in concorso con Salvatore Romeo per abuso d’ufficio in relazione alla nomina di quest’ultimo a capo della segreteria, nell’agosto dell’anno scorso.

Virginia Raggi: salgono a due le accuse di abuso d’ufficio

Salgono così a due le accuse di abuso d’ufficio in capo alla prima cittadina di Roma. La Raggi, infatti, oltre ad essere sotto indagine per la nomina di Renato Marra a capo del Dipartimento turismo del Campidoglio, per la quale deve rispondere pure di falso, è ora implicata anche nel passaggio di Romeo da funzionario nel Dipartimento Partecipate, con stipendio di 39 mila euro annui, alla guida della sua segreteria, con un salario di quasi 120 mila euro. Stipendio poi sceso a 93 mila dopo l’intervento dell’Authority anticorruzione (Anac).

Sviluppo inevitabile la nuova indagine sul sindaco di Roma, vista l’apposizione della firma della Raggi sulla nomina del suo fedelissimo Romeo, indagato per abuso d’ufficio in relazione alla sua stessa nomina a capo della segreteria politica del Campidoglio, nella delibera di giunta votata all’unanimità il 9 agosto 2016. Quella delibera determinava la sua promozione e, in essa, – qui sta uno dei motivi del presunto abuso – non veniva indicato il compenso di Romeo.

“L’emolumento – infatti – non era stato esplicitato nel quantum, ma determinato con un rinvio per relationem a categorie contrattuali di non immediata percezione”, dichiara Carla Raineri, capo di Gabinetto al momento dell’approvazione della delibera. Che aggiunge: “la delibera è stata portata in giunta senza essere prima passata al vaglio del Gabinetto, come avviene di norma per un esame di legittimità”.

Dimessasi il 1° settembre, dopo che l’Anac aveva dato parere negativo sulla sua nomina – scongiurato nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti che ne ha decretato la regolarità -, Carla Raineri crede che l’Autorità anticorruzione sia stata interpellata dall’amministrazione pentastellata al fine di estrometterla dal suo incarico, visti i suoi contrasti con il trio Raggi – Marra – Romeo. Secondo la Raineri, per di più, oltre al superamento illegittimo del vaglio del Gabinetto, lo scorso 9 agosto si approfittò anche dell’assenza per ferie del capo dell’Ufficio Risorse Umane del Campidoglio, Laura Benente, in cattivi rapporti con l’amministrazione. La firma, dunque, fu del vice, Gianluca Viggiano. A questo, continua la Raineri, si aggiunge il parere contrario dell’Avvocatura comunale.

Virginia Raggi: l’iter di dubbia regolarità della delibera firmata

Insomma, l’iter della delibera, così ostacolata e irregolare nelle procedure di approvazione, apre dei dubbi in relazione all’oggetto della delibera stessa, ovvero la promozione di Romeo, che gli garantiva uno stipendio tre volte superiore rispetto al passato. E insieme ad esso, i pm dovranno fare luce anche sul caso polizze, in particolar modo sulla polizza vita da 30mila euro stipulata da Salvatore Romeo a beneficio di Virginia Raggi a gennaio 2016, prima della sua elezione a sindaco di Roma.

Virginia Raggi: i messaggi tra Marra e Romeo prima della sua elezione

Infine, ad aggravare la posizione di Salvatore Romeo si aggiungono i messaggi scambiati con Raffaele Marra. Nelle conversazioni in chat tra i due, prima ancora che la Raggi diventasse sindaco, sono ricorrenti i riferimenti alla “macrostruttura”, ovvero l’organigramma dei dirigenti del Campidoglio. Marra a Romeo: “Ho messo in fila le cose per lo staff del sindaco. Ho segnalato incarichi e possibili retribuzioni. Ho lasciato tutto a V.”, probabilmente Virginia Raggi. “Ho appena finito di studiare i nominativi per gli incarichi delle strutture di diretta collaborazione del sindaco e del vicesindaco”, scriveva sempre Marra a Romeo su WhatsApp a maggio 2016.

L'autore: Camilla Ferrandi

Nata nel 1989 a Grosseto. Laureata magistrale in Scienze della Politica e dei Processi Decisionali presso la Cesare Alfieri di Firenze e con un Master in Istituzioni Parlamentari per consulenti d'assemblea conseguito a La Sapienza. Appassionata di politica interna, collaboro con Termometro Politico dal 2016.
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