Usa 2012: l’elezione che sarà

Pubblicato il 23 Marzo 2012 alle 08:03 Autore: Carmine Paolo De Salvo
usa 2012

Dal 3 gennaio 2012, giorno in cui l’Iowa ha tenuto il suo caucus inaugurando la lunga stagione delle primarie 2012 del Partito Repubblicano, si sono susseguite ben 30 diverse competizioni, differenti tra loro per modalità di esecuzione, localizzazione geografica, dimensione e stratificazione sociale dell’elettorato di riferimento. Il campione, quindi, appare ormai abbastanza solido per poter formulare quantomeno qualche provvisoria conclusione sulla direzione che queste primarie sembrano aver imboccato e i segnali lanciati dall’elettorato repubblicano in vista delle elezioni presidenziali vere e proprie di novembre.  I punti fondamentali su cui mi concentrerò sono i seguenti:

- Mitt Romney sembra avviato verso una lunga e dispendiosa corsa a ostacoli verso la nomination;

– L’elettorato repubblicano non sembra entusiasta nei confronti di alcuno dei candidati proposti;

– Le elezioni di novembre saranno una sfida al ribasso tra due candidati deboli.

Mitt Romney e la nomination.

Stando ai più recenti conteggi dei delegati che affolleranno la convention repubblicana che ad agosto nominerà il candidato alla presidenza, Mitt Romney, nonostante le varie battute d’arresto e gli innumerevoli intralci incontrati sul suo cammino, sembra comunque saldamente in testa (essendosi garantito il sostegno del 53,5% dei delegati assegnati fino ad ora). La Tabella 1 sottostante ci aiuta a visualizzare meglio le rispettive posizioni dei quattro contendenti rimasti in campo.

 

Candidato

Voti

% Voti

Delegati

% Delegati

Romney

3.477.020

39,4%

495

53,5%

Santorum

2.286.339

25,9%

252

27,2%

Gingrich

2.106.200

23,9%

131

14,1%

Paul

949.914

10,8%

48

5,2%

TOTALE

8.819.473

100,0%

926

100,0%

Tabella 1 – Candidati, voti e delegati

 

Santorum ha vinto le due recenti competizioni in Mississippi e Alabama e sembra voler continuare con energia la sua campagna, così come ha dichiarato di voler fare anche Gingrich. Ma sebbene Romney, pur con i massicci investimenti pubblicitari della sua campagna, non sia riuscito fino ad ora a raggiungere nemmeno il 40% dei consensi (Mc Cain, candidato repubblicano nel 2008, raccolse il 46% dei consensi durante le primarie), il divario con gli altri candidati e la natura prevalentemente proporzionale delle competizioni elettorali nella maggioranza degli Stati rendono estremamente probabile una sua vittoria alla convention repubblicana di agosto. Le voci che vorrebbero il partito riunito intorno ad un nuovo possibile candidato esterno al processo delle primarie appaiono francamente poco realistiche. Inoltre, c’è da considerare che ad andare alle urne nelle prossime settimane saranno due degli Stati più popolosi, la California e New York. E, come è risaputo, gli Stati costieri sono terreno molto più favorevole a Romney che al fervore religioso di Santorum. Salvo mirabolanti e imprevedibili sorprese, il candidato repubblicano alla presidenza sarà Romney.

usa 2012

Senza entusiasmo.

Ciò che dovrebbe preoccupare (ed effettivamente preoccupa) le menti dello stato maggiore del Partito Repubblicano è il basso livello di entusiasmo e partecipazione che l’elettorato del partito sta dimostrando nel corso di queste primarie. Lo strumento che meglio ci permette di misurare l’entusiasmo dell’elettorato è certamente il livello di affluenza alle urne. Come si può notare nella seguente Tabella 2, l’affluenza alle urne nelle 24 maggiori competizioni svoltesi fino ad ora è scesa, rispetto al 2008, del 6,4%.

 

STATO

VOTANTI 2012

VOTANTI 2008

DIFFERENZA

Iowa

101.843

118.696

-14,2%

New Hampshire

201.316

239.315

-15,9%

South Carolina

593.023

445.499

33,1%

Florida

1.650.990

1.949.498

-15,3%

Nevada

32.894

44.315

-25,8%

Minnesota

48.773

62.837

-22,4%

Colorado

65.830

55.845

17,9%

Maine

6.172

5.491

12,4%

Michigan

968.148

869.169

11,4%

Arizona

502.898

467.762

7,5%

Washington

49.015

411.750

-88,1%

Georgia

894.365

960.372

-6,9%

Ohio

1.188.370

1.010.864

17,6%

Tennessee

541.796

549.515

-1,4%

Virginia

265.570

487.478

-45,5%

Oklahoma

283.531

334.980

-15,4%

Massachusetts

361.392

497.531

-27,4%

Idaho

44.655

125.570

-64,4%

North Dakota

11.349

9.785

16,0%

Alaska

13.185

11.260

17,1%

Vermont

58.551

36.730

59,4%

Kansas

29.605

19.516

51,7%

Alabama

607.884

563.822

7,8%

Mississippi

286.854

136.527

110,1%

Total

8.808.009

9.414.127

-6,4%

Tabella 2 – Affluenza alle urne

(per continuare la lettura cliccare su “2”)

L'autore: Carmine Paolo De Salvo