Mappe: la potenza militare dell’Unione Sovietica in una sola mappa

Pubblicato il 22 Marzo 2017 alle 15:18 Autore: Guglielmo Sano
mappe, urss

Mappe: la potenza militare dell’Unione Sovietica in una sola mappa

Questa mappa è stata pubblicata dal Dipartimento della Difesa Statunitense nel 1981. Allora, la potenza militare sovietica si trovava al suo apogeo. Ben presto, anche la Guerra Fredda avrebbe raggiunto il apice. Secondo alcune periodizzazioni proposte dalla comunità degli studiosi, è possibile intitolare il periodo che va dal 1979 al 1981 “Seconda Guerra Fredda“. Con tale espressione si vogliono circoscrivere anni segnati da rinnovate tensioni, seguiti al precedente decennio di distensione.

mappe, urss

Nel gennaio 1981, Ronald Reagan si insediò alla Casa Bianca dopo aver battuto il presidente uscente Jimmy Carter. Durante il  primo mandato del repubblicano le tensioni tra Usa e Urss si aggravarono ulteriormente.

Mappe: la potenza militare dell’Unione Sovietica in una sola mappa

I rapporti tra le due superpotenze, infatti, erano diventati tesissimi già durante la presidenza Carter. Per esempio, fu durissima la reazione americana all’invasione sovietica dell’Afghanistan nel 1979. Uno degli effetti più ricorrenti a livello dell’immaginario fu il boicottaggio delle Olimpiadi di Mosca 1980 da parte degli atleti statunitensi.

Detto ciò, in prima battuta Reagan decise di uniformarsi ai trattati per la limitazione della proliferazione nucleare (SALT II) battezzati da Nixon e portati avanti da Ford e Carter (che inizialmente aveva sposato una politica “distensiva”). Tuttavia, dopo il famoso discorso tenuto a Orlando nel 1983, durante il quale definì l’Unione Sovietica “Impero del Male“, l’ex attore di Hollywood pose una pietra tombale sul dialogo con l’avversario comunista.

Reagan, ancora prima di pronunciare il famoso slogan, aveva avallato l’aumento delle spese militari e, in particolare, l’ampliamento dell’arsenale militare Usa. Inoltre, tra i suoi primi atti da presidente si annoverano una serie di operazioni di “provocazione”. Per esempio, gli aerei americani puntavano dritti verso i confini sovietici per poi cambiare improvvisamente rotta. Si trattava di test per cronometrare i tempi di risposta sovietici.

L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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