Più omicidi negli Stati Uniti che in tutta Europa, Australia e Canada: le mappe

Pubblicato il 6 Febbraio 2017 alle 14:18 Autore: Alessandro Faggiano
mappe omicidi intenzionali nel mondo

mappe: più omicidi negli Stati Uniti che in tutta Europa, Australia e Canada

In una delle ultime mappe pubblicate dal Termometro Politico, si è mostrata la pericolosità di alcuni Paesi rispetto ad altri. Si rileva come il continente europeo sia il più sicuro di tutti, e come, d’altro lato, gli Stati Uniti presentino un indice di rischio molto elevato.

Tra le ragioni principali che fanno ridurre drasticamente lo state of peace degli States vi è la possibilità di comprare armi all’interno del Paese con relativa facilità (oltre all’imponente business legato all’export verso il Medio Oriente).

Anche soggetti pericolosi o inclini alla violenza possono accedervi facilmente: sia attraverso l’acquisto con regolare licenza (la quale non prevede requisiti eccezionalmente stretti) sia attraverso il mercato nero.

Nel complesso dei 50 Stati della Union, il numero di omicidi intenzionali totali supera i 12.000 annui. All’incirca 33 al giorno. Un dato che, da solo, eguaglia quello di Europa, Canada, Australia, Giappone, alcuni paesi del nord Africa, del Medio Oriente e della regione eurasiatica. La mappa è ripresa dal sito vividmaps.

Mappe: elevato numero omicidi in USA per accesso alle armi e cultura della violenza

Sempre sulle pagine del Termometro, si è già discusso dell’importanza della cultura della violenza nel Paese. Attraverso la stessa produzione culturale (che sia cinematografica, museale, letteraria o musicale) la violenza viene esaltata a valore fondante della tradizione nordamericana. Considerando, poi, gli alti livelli di violenza culturale e strutturale (come insegna l’emerito Johan Galtung), la possibilità di accedere al mercato delle armi favorisce – e moltiplica – l’esplosione della violenza diretta (ovvero, violenza fisico-materiale).

Queste due ragioni spiegano, in buona sostanza, perché la minaccia maggiore per la sicurezza e l’incolumità degli statunitensi proviene dal suo interno. Una minaccia che non si chiama Donald Trump (probabilmente il presidente più folkloristico e vessato mediaticamente nella storia degli States) e che affonda le sue radici nell’essenza stessa dell’identità statunitense. Identità fondata sul patriottismo, sulla salvific mission e sul manifest destiny. Destino da compiere anche attraverso l’utilizzo di una violenza indesiderata ma, con il tempo, tollerrata, interorizzata, accettata e infine idolatrata.

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Alessandro Faggiano

L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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