Italia povera ma troppo cara

Pubblicato il 23 Giugno 2014 alle 16:00 Autore: Gianni Balduzzi
quattordicesima pensionati, soldi potere di acquisto

Probabilmente gli italiani che viaggiano all’estero e gli stranieri di passaggio in Italia lo avevano già notato, ma ora l’Eurostat ce lo conferma, l’Italia è troppo cara, soprattutto in confronto al proprio reddito e ai vicini europei. Siamo scivolati sotto la media dell’Unione europea come reddito pro-capite ma siamo al di sopra come livello dei prezzi. Soprattutto in alcuni segmenti chiave.

Anni di inflazone al di sopra della media europea si fanno sentire e provocano effetti come quelli che vediamo nella seguente mappa e nel seguente grafico che ilustrano, posta la media UE a 100, il livello dei prezzi in ogni Paese:

L’Italia supera di 1 punto il livello tedesco, che del resto tranne l’ultimo anno di crisi, ha avuto inflazione e aumento dei salari inferiori. E questo nonostante come vedremo il reddito tedesco sia molto superiore. Superiamo di 8 punti il livello di un Paese, la Spagna con redditi e dinamiche simili alle nostre.

Osserviamo come la Polonia, destinazione di molte delocalizazioni di produzione anche ad alto valore aggiunto, si ponga a  un livello, 57, quasi la metà del nostro.

L’unico altro grande Paese che soffre di un livello di prezzi troppo elevato per la propria economia in proporzione ai partner è la Francia, il nuovo “malato d’Europa”, che ha 7 punti più della Germania di carovita.

Il confronto infatti va fatto considerando il reddito medio che vediamo nel grafico di seguito:

L’Italia è a 98 rispetto alla media di 100, la Germania 124, questa differenza di 26 punti diventa -1 nel livello dei prezzi, diventa indice di bassissima competitività e produttività italiana se noi produciamo minore valore aggiunto ma siamo più cari, oppure, guardando dal lato del consumatore, se abbiamo redditi molto più bassi ma prezzi al consumo maggiori.

I decenni di inflazione maggiore, di maggiore ipocrita generosità nel rinnovo dei contratti per gli occupati garantiti hanno questo risultato.

La performance peggiore è nel cibo, come vediamo nel seguente confronto per categorie e con gli altri Paesi europei:

Dove invece in un certo senso il livello dei prezzi rispecchia il nostro posizionamento nel reddito pro capite è quello dei trasporti dove ancora siamo più economici degli altri Paesi occidentali, compresa la Spagna:

E’ la crisi economica che ora sta riportando l’inflazione di Italia, Spagna e Grecia a livelli minori del Nordeuropa, con vera e propria deflazione in Grecia e Spagna. E’ un triste destino che debba avvenire in questo modo ciò che doveva essere naturale, ovvero un minore tasso di crescita dei prezzi laddove è minore il tasso di crescita, che, nel caso dell’Italia, rimane dietro la media da almeno 20 anni. Anche la Grecia ha 10 punti in più di livello dei prezzi, 85, rispetto ai 75 di reddito procapite, rimane ancora ampiamente più cara dei Paesi dell’Est Europa suoi concorrenti.

La speranza è che non sia solo attraverso una svalutazione interna che i PAesi del Sud Europa ritroveranno la competitività perduta.

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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