Sondaggi elettorali: secondo Ipr un listone di sinistra raccoglierebbe il 16%

Pubblicato il 8 Giugno 2017 alle 08:41 Autore: Andrea Turco
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Sondaggi elettorali: secondo Ipr un listone di sinistra raccoglierebbe il 16%

Un listone unico di sinistra avrebbe un bacino potenziale di voti pari al 16%. A rivelarlo è un sondaggio Ipr Marketing per il Fatto Quotidiano “un nuovo soggetto a sinistra ha uno zoccolo duro del 4% e un 12% di elettorato interessato”. Fatte le dovute somme si parla di un 16% di voto potenziale.

Finita qui? No, perché Ipr ha chiesto agli intervistati quale leader vedrebbero bene a capo di questo listone. Ebbene, il 72% ha indicato in Roberto Saviano l’uomo giusto per tentare il colpaccio. L’autore di Gomorra gode di più fiducia rispetto a personalità come Stefano Rodotà (secondo con il 58% di gradimento e 40% su scala nazionale); PierLuigi Bersani (42,% tra i simpatizzanti di sinistra e 33% su scala nazionale) e soprattutto  Giuliano Pisapia (39% e 25% su scala nazionale). Un risultato sorprendente quest’ultimo, visto che il sindaco di Milano viene accreditato da tutti come il più papabile al ruolo di guida di questo contenitore.

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Sondaggi elettorali: con Saviano leader listone di sinistra al 16%

Solo con Saviano come leader però il listone di sinistra raccoglierebbe il 16% dei voti. Bottino che permetterebbe alla formazione politica siffatta di raccogliere 109 deputati a fronte dei 160 di M5S e Pd.

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E qui le cose si farebbero interessanti, perché se passasse questa legge elettorale, le opzioni di governo sul tavolo sarebbero due anche se di difficile attuazione. La prima vedrebbe in campo M5S, Lista unica di Sinistra e Pd. La seconda, più improbabile, Pd, Forza Italia e Lista unica di Sinistra.

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Questo perché la maggioranza di chi vuole il listone, spinge per un’alleanza con il M5S (62%). Solo l’1% vedrebbe di buon occhio un accordo con Pd e Forza Italia.

Siamo ancora però nel novero delle ipotesi. La legge elettorale è ancora impantanata alla Camera e l’esercito dei franchi tiratori rischia di affossare l’impianto di riforma partorito da Pd, M5S, Fi e Lega. Renzi ha già fatto sapere che se la legge elettorale non dovesse andare in porto si tornerà al Rosentellum. Tutto può precipitare e cambiare in un attimo. A sinistra intanto cominciano a far di conto.

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L'autore: Andrea Turco

Classe 1986, dopo alcune esperienze presso le redazioni di Radio Italia, Libero Quotidiano e OmniMilano approda a Termometro Politico.. Dal gennaio 2014 collabora con il portale d'informazione Smartweek. Su Twitter è @andreaturcomi
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