Lazio, Simone Inzaghi: Una vita da secondo

Pubblicato il 1 Ottobre 2017 alle 13:42 Autore: Redazione
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Lazio, Simone Inzaghi: Una vita da secondo

Dopo una carriera passata all’ombra del fratello, l’allenatore della Lazio è pronto a prendersi il ruolo da protagonista. La carriera da calciatore dell’allenatore delle aquile non è stata certamente memorabile, molti infatti lo ricordavano banalmente solo come il fratello di “SuperPippo”.

Lazio, Simone Inzaghi: una carriera da gregario e qualche acuto

Simone nasce a Piacenza e cresce nelle giovanili della squadra della sua città. Dopo varie esperienze tra C1 e C2, il Piacenza lo richiama nel 1998 per affidargli il ruolo di attaccante. In Emilia resterà soltanto una stagione, perché a suon di gol (15) regala la salvezza al Piacenza e si merita la chiamata della Lazio, che lo acquista per 30 miliardi di lire. Simone gioca probabilmente in una delle più forti Lazio dell’ultimo ventennio, ma riesce a ritagliarsi comunque uno spazio importante, soprattutto in Champions dove metterà a segno una storica quaterna contro l’Olympique Marsiglia.

Alla fine della stagione si cucirà il tricolore sul petto al termine di un duello spettacolare contro la Juventus di Ancellotti, che all’ultima di campionato affonderà a Perugia. E’ questo il picco massimo della carriera di Simone da giocatore, il quale girovagherà ancora per un po’ di anni tra Sampdoria, Atalanta e infine ancora Lazio, prima di appendere definitivamente le scarpette al chiodo nel 2010.

Simone Inzaghi: il rilancio e la rivincita nell’aprile 2016

Resterà nell’ambiente Lazio come allenatore del settore giovanile per 4 anni circa, fino all’aprile del 2016, quando subentra a Stefano Pioli sulla panchina della prima squadra. A fine campionato sembra diretto verso la Salernitana, ma dopo la “locura” di Bielsa viene confermato come tecnico della prima squadra.

Partito tra lo scetticismo generale riesce in una sola stagione a conquistarsi la fiducia dei tifosi tramite ottime prestazioni, una finale di coppa Italia (persa contro la Juventus) e un quinto posto che vuol dire matematica qualificazione in Europa League.

La sua Lazio è una squadra compatta, che sa quel che deve fare, e lo fa bene. Oltre al  talento, il segreto di Simone sembra essere la coesione con lo spogliatoio; i suoi calciatori infatti lo seguono e soprattutto lo stimano.

Privato del suo capitano e regista – Biglia – passato al Milan quest’estate, l’allenatore ha saputo valorizzare e responsabilizzare i calciatori già presenti in rosa. La sorpresa più gradevole è senza ombra di dubbio lo spagnolo Luis Alberto: passato da oggetto misterioso ad essere un punto fermo della squadra, trequartista e anche regista in assenza di Lucas Leiva.

La consacrazione di Immobile lancia la Lazio

Ciro Immobile ha ricominciato da dove aveva lasciato. Segna e fa segnare, e dopo aver trascinato la Lazio in Supercoppa contro la Juventus, ha dato la scossa per la rimonta in Europa League contro il Vitesse e steso il Milan con una tripletta.  Sono già 8 i suoi gol in campionato, con l’ultima doppietta messa a segno contro il Verona.

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Milinkovic Savic si sta confermando, è un calciatore duttile, di quantità e di tanta qualità. Non è un caso che abbia gli occhi di molte big puntati addosso. Infine l’esplosione di Alessandro Murgia, talento di casa classe 1996, che sembra saper fare solo gol pesanti. Meriti questi da attribuire all’allenatore piacentino che ha saputo tirar fuori il meglio dai suoi giocatori e rendere la Lazio una squadra caparbia, che può tranquillamente giocarsela con le milanesi per un posto in Champions.

Simone Inzaghi pronto a diventare il “primo della casa”

Non sarà stato di certo facile per Simone vivere una carriera in costante contrapposizione con il fratello.
Nell’immaginario collettivo Simone Inzaghi è sempre stato il fratello di Pippo, poi il calciatore. Pippo, quello che sollevava al cielo Champions e Mondiale, che ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Mentre Simone al massimo collezionava qualche presenza in Champions.

Adesso però sembra che per l’allenatore della Lazio sia arrivato il momento di prendersi le copertine e i meritati elogi.
Nel frattempo Filippo, ”il fratello più forte”,  dopo il fallimento al Milan ha ricominciato dal Venezia; e chissà che non li vedremo presto sfidarsi in serie A; e chissà che magari tra qualche anno qualcuno parlerà di Pippo come “il fratello di Simone, quello che fa l’allenatore”.

Lorenza Falivene

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