Riforma pensioni: età pensionabile, Boeri ‘Meno assegno con blocco’

Pubblicato il 25 Ottobre 2017 alle 13:10 Autore: Daniele Sforza
Riforma pensioni, età pensionabile: parla Boeri

Riforma pensioni: età pensionabile, Boeri ‘Meno assegno con blocco’.

Le ultime notizie sul fronte riforma pensioni riguardano le dichiarazioni rilasciate dal presidente dell’Inps Tito Boeri sull’età pensionabile. Intervenuto ieri al Tg1 e incalzato sul tema dell’incremento dell’età pensionabile legato all’aspettativa di vita, Boeri si è dichiarato contrario al blocco dell’età utile per accedere alla pensione. Un rallentamento del legame tra le due componenti avrebbe conseguenze sui più giovani. Uno stop allo scatto dell’età pensionabile avrebbe inoltre influenze pesanti sui conti pubblici. Visto che la spesa arriverebbe a 140 miliardi di euro fino al 2040. Oltre all’aspetto economico, il debito pubblico italiano perderebbe di credibilità. Non solo. Con il blocco dell’età pensionabile, gli assegni sarebbero più bassi a causa del nostro sistema contributivo.

Riforma pensioni, età pensionabile: aspettativa di vita aumentata in Italia

Le dichiarazioni di Tito Boeri sono state rilasciate dopo la comunicazione da parte dell’Istat legata all’aspettativa di vita. L’istituto di statistica ha infatti comunicato l’aumento di 5 mesi dell’aspettativa di vita rispetto a 4 anni fa. Questo aumento comporterebbe automaticamente il rialzo dell’età pensionabile a 67 anni a partire dal 2019.

Su questo punto in particolare, il segretario confederale della Cgil Roberto Ghiselli vuole vederci chiaro, come ha riportato il Sole24Ore. Chiedendo limpidezza sul meccanismo che ha portato l’Istat a definire l’innalzamento dell’aspettativa di vita. E auspicando ancora un blocco dell’automatismo “che prevede nel 2019 l’innalzamento di 5 mesi dell’età pensionabile di vecchiaia. Nonché l’aumento di 5 mesi dei contributi necessari per la pensione anticipata”.

Riforma pensioni: accesso alla pensione sempre più tardi?

Alle norme della riforma Fornero e alle stime dell’Istat, si aggiunge anche l’altolà del governo al blocco dell’età pensionabile. Giustificato anche dal presidente dell’Inps, come scritto in precedenza. Il quale peraltro ha anche affermato come la vita lavorativa in Italia sia di 31 anni, contro una media di 37 negli altri Paesi europei.

L’Italia si annovera così tra i Paesi sviluppati con la più elevata età pensionabile? In un certo senso, sì. Tuttavia, è bene precisare come possibilità quali l’accesso alla pensione anticipata abbassano la media di età pensionabile nel nostro Paese. In base agli ultimi report dell’OCSE e dell’Inps, inoltre, l’Italia non è tra i Paesi in cui si va in pensione più tardi. Negli ultimi anni, le donne sono andate in pensione a 61 anni e 1 mese rispetto alla media OCSE di 63 anni e 2 mesi. In quanto ad accesso tardivo alla pensione ci hanno superato Paesi come Regno Unito, Germania, Spagna e Svezia.

Sul lato uomini, in Italia si è andati in pensione a un’età media di 61 anni e 4 mesi rispetto alla media OCSE di 64 anni e 6 mesi. Meglio di noi solamente Belgio, Slovacchia e Francia. L’Inps ha invece comunicato nel 2016 dati leggermente diversi. 63 anni e 9 mesi per gli uomini e 61 anni e 9 mesi per le donne. Comunque sempre in linea o al di sotto della media OCSE.

E’ altrettanto vero che questi dati riguardano l’oggi. E contano soggetti che hanno iniziato a lavorare presto. Con l’aumento dell’età pensionabile nei prossimi anni il quadro potrebbe capovolgersi. E con il passare del tempo, l’Italia scalerebbe le classifiche dell’accesso alla pensione tra i più tardivi in Europa.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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