Lula, la vittoria o meno di Neymar & Co. non influenzerà le elezioni

Pubblicato il 4 Luglio 2014 alle 13:24 Autore: Calcio Finanza
Pallone d'Oro 2018 Neymar

In un incontro con i corrispondenti dei media stranieri accreditati in Brasile, tra cui Clarin, l’ex presidente brasiliano Lula da Silva ha difeso strenuamente l’organizzazione del Mondiale 2014. “E’ stato dimostrato che il Brasile è in grado di ospitare la Coppa”, ha detto aggiungendo che “la cosa migliore che sarebbe potuta accadere nel nostro paese è stato proprio questo straordinario incontro di civiltà”. Gli ormai tanti giorni trascorsi confutano, a suo parere, il “terrorismo” di informazioni contrarie al completamento del più grande evento sportivo del mondo da parte del suo paese.
Poi ha difeso “l’assoluta libertà di stampa” come elemento centrale del consolidamento del sistema democratico. “Qui la stampa è totalmente gratuita. E vogliamo assoluta libertà di stampa, anche se alcuni media hanno come unico pensiero quello di andare contro di me e Dilma (Rousseff, ndr).

La Rousseff c’è la farà ancora

Lula ha parlato di calcio per più di un’ora e per mezza intervista. L’ex presidente spera che il risultato finale della Coppa del Mondo, che possa essere una vittoria o una sconfitta per la squadra brasiliana, non influenzi le elezioni presidenziali di ottobre, nelle quali Dilma Rousseff cerca un secondo mandato, e ha sostenuto che “la politica è marcia in molte parti del mondo” e porta così i giovani a scegliere di negarla: “Odio che la negazione della politica appaia in alcune proteste”. E ha ribadito :”Non credo che l’esito del mondiale possa influenzare la questione elettorale. Sono stato eletto nel 2002, sconfiggendo il partito allora al potere dopo la vittoria del 2002 e rieletto nel 2006, dopo l’eliminazione in Germania. Credo che Dilma abbia tutte le carte in regola per essere rieletta da una forte creazione di posti di lavoro durante il suo mandato. Guardate che, secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, con la crisi sono stati persi 62 milioni di posti di lavoro. Il Brasile ne ha creati, invece , 11 milioni.

In collaborazione con Calcio&Finanza