Champions League, Atlético Madrid – Qarabag: 1-1. Profondo rosso per la rojiblanca

Pubblicato il 31 Ottobre 2017 alle 23:32 Autore: Alessandro Faggiano
Champions League, Atlético Madrid – Qarabag: 1-1. Profondo rosso per la rojiblanca

Champions League, Atlético Madrid – Qarabag: 1-1. Profondo rosso per la rojiblanca

Un incubo ad occhi aperti. La squadra di Simeone, giunta negli ultimi anni al vertice del calcio europeo, è a un passo dall’eliminazione. Il modesto Qarabag è riuscito a imbrigliare la formazione di casa e, con molto coraggio e molta fortuna, ha trovato uno storico pareggio al Wanda Metropolitano.

Champions League, Atlético Madrid – Qarabag: la formazione rojiblanca

Atlético Madrid: Simeone si affida ancora a Gameiro.

Il Cholo schiera un 11 abbastanza offensivo: un 4-4-2 di spinta che riprende lo schieramento iniziale utilizzato contro il Villareal nella 10a giornata di Liga.

Titolari Atlético Madrid: Oblak tra i pali; difesa a quattro con Filipe Luis, Godín, Savic e Juanfran. Centrocampo formato dai due centrali, Gabi e Thomas. A spingere e a dare manforte in difesa, Saúl (sulla sinistra) e Ángel Correa (sulla destra). In attacco, il tandem francese composto dalla estrella Antoine Griezmann e il riconfermato Kevin Gameiro. A disposizione: Moya; Lucas, Fernández, Vrsaljko, Vietto e l’idolo di casa, el Niño Torres. Allena Diego Pablo Simeone.

Champions League, Atlético Madrid – Qarabag: l’11 degli azeri

Gli azeri si schierano con un più attento 4-4-1-1.

Titolari Qarabag: Sehic tra i pali; Agolli, Rzezniczak, Sadygov e Medvedev. A formare la linea di centrocampo, Guerrier e Pedro Enrique sugli esterni, con Garayev e Richard nel mezzo del campo. Michel, sulla trequarti, appoggerà l’unica punta Sheydaev. A disposizione: Kanibolotsky, Quintana, Yunuszade, Dasdamirov, Diniyev e Amirquliyev. Allena mister Gurbanov.

Atlético Madrid – Qarabag: la cronaca. Michel punisce la rojiblanca

Primo tempo da incubo per l’Atlético Madrid. Eppure, la squadra di Simeone è entrata in campo con la miglior attitudine possibile: tanto pressing, cuore, grinta e gioco corale. Tutto ciò che ha reso la Rojiblanca un modello per altri club d’Europa (in primis il Leicester di Ranieri). Sospinti dal tifo del Metropolitano, i primi 10 minuti sono di marca puramente biancorossa.

Dopo appena tre minuti, Griezmann lascia partire un bolide di destro da circa 25 metri. Il portiere Sehic s’impegna e, con una parata plastica, devia in angolo. Al 14esimo, con l’Atlético ancora in forte pressing, riesce a trovare un varco eccellente, nel quale si infila Gameiro. Il francese, a tu per tu con il portiere, si lascia irretire e spara dritto su Sehic. Cominciano a piovere fischi dal Wanda Metropolitano nei confronti dell’attaccante transalpino.

Il canovaccio non cambia e, nonostante la rojiblanca attenui il pressing, continua a proporre una degna manovra offensiva. Al 18esimo, Gameiro sciupa un’altra occasione – meno clamorosa di quella avuta su sui piedi qualche minuto prima – e il suo tiro viene deviato in angolo. Pochi minuti dopo, è il turno di un cabezazo di Godín che, sopraggiunto dalle retrovie, spiazza Sehic. Il pallone finisce alto di poco sopra la traversa.

Gli azeri gelano il metropolitano

La seconda parte del primo tempo si caratterizza per ritmi più blandi. Il Qarabag prende le misure all’Atlético e il numero 10 della formazione azera, Pedro Henrique, sale in cattedra. Henrique si guadagna punizioni e “stuzzica” Oblak, con un tiro insidioso al 27esimo minuto. Il portiere, risponde presente. Al tentativo velleitario di Henrique, risponde Filipe Luis. Il suo sinistro non impensierisce l’estremo difensore degli azeri. È questo l’utimo sussulto offensivo. La quiete prima della tempesta.

Per 10 minuti, le due squadre si equivalgono; si studiano. Ma al 40esimo minuto arriva il gol, inaspettato, del Qarabag: da calcio d’angolo, una pennellata del numero 10, Pedro Enrique, disegna una traiettoria perfetta per Michel. È il gol del vantaggio degli ospiti, che fa gelare il sangue dei crica 60.000 spettatori del Metropolitano. Poco prima del finale della prima frazione di gioco, ci prova il volitivo Correa, ma è un nulla di fatto. Si va al riposo sul risultato di 0-1, che manda in visibilio il piccolo ma effervescente pubblico azero.

Champions League, Atlético Madrid – Qarabag: secondo tempo tutto della rojiblanca

La seconda frazione comincia con il forcing dell’Atlético, che prova a marcare immediatamente. Nel giro di appena 4 minuti, Gameiro sciupa due grandissimi occasioni da gol (la seconda, clamorosa, a portiere già battuto, non centra la porta e spedisce di poco a lato). L’attaccante franeese dimostra di aver perso il feeling con il gol. La situazione sembra precipitare: dopo le due palle gol fallite dal transalpino e le notizie che arrivano dall’Olimpico (una Roma strabordante annichilisce i Blues di Antonio Conte), il Qarabag va vicinissimo al gol del 2-0. 52esimo minuto: su svarione di Gabi, gli azeri imbastiscono un rapido contropiede. La difesa spazza come può ed evita la rete del possibile K.O.

Atlético Madrid e il monologo delle false speranze

A gol mancato, gol subito: non passano nemmeno 120 secondi che dall’altro lato del campo Thomás conclude una manovra avvolgente con un gran destro dal limite dell’area, che non lascia scampo al portiere azero. È 1-1. Come se non bastasse, il Qarabag perde – al 58esimo – il suo uomo più ispirato – Pedro Enrique – per espulsione diretta, reo di una entrataccia da karateca su Diego Godín. È monologo della rojiblanca.

Da lì, fioccano le occasioni. Parte la girandola dei cambi e l’entrata di Gaitán per Thomás crea maggior tensione offensiva. Al 64esimo, Godín va vicinissimo al gol del vantaggio, con un gran colpo di testa da calcio d’angolo. Un difensore, ben piazzato sulla linea, riesce a respingere la minaccia. Appena un minuto dopo, Gaitán prova un tap-in derivato da un mucchio in area. Il pallone, però, è debole e centrale. Al 69esimo e 70esimo minuto tocca al terzino sinistro, Filipe Luis, tentare la sorte. In entrambi i casi, il brasiliano va vicino al gol con due mancini pericolosissimi. Entrambi si spengono di poco a lato.

Gli ultimi 20 minuti di gioco sono drammatici: tanta intensità e tante, tantissime occasioni da rete per la Rojiblanca. Godín diventa attaccante aggiunto. All’83esimo Gabi – non tra i migliori in campo – cerca la via del gol con un potente tiro da fuori. Sehic compie una parata splendida deviando in corner.

Finale thrilling ma senza affondo. La rojiblanca perde il treno per gli ottavi

I minuti passano e la tensione cresce. Dall’Olimpico arrivano notizie pessime per l’ Atlético Madrid, sempre più lontano dalla qualificazione agli ottavi di Champions. All’88esimo Sávic rimedia la sua seconda amminizione del matche finisce – giustamente – sotto la doccia. Gli ultimi assalti biancorossi non portano a nulla di buono. Saúl, Godín e e Griezmann sono gli ultimi a cedere. Ma nulla da fare: il Qarabag, con le unghie e con i denti, riesce a strappare un punto in casa dell’ Atlético Madrid. Considerando i risultati odierni, l’ Atlético è praticamente fuori dalla massima competizione europea, a meno di improbabili stravolgimenti di classifica.

Champions League: Atlético Madrid – Qarabag: Gameiro inconsistente. Godín guerriero

Tra i migliori del Qarabag si segnala la coppia offensiva, Michel – Enrique. Quest’ultimo, nonostante la folle entrata su Godín che gli è costato il rosso diretto, è stato il miglior interprete della manovra offensiva del Qarabag.

In casa biancorossa, ottima la coppia di centrali Godín – Sávic, meno l’esterno destro Juanfran (non al massimo della forma). Peggiore in campo, Kevin Gameiro, reo di aver sprecato troppe occasioni da rete. Griezmann a intermittenza, non riesce ad incidere come potrebbe. Ancora una volta, si palesa l’importanza di avere un bomber di razza, che manca terribilmente a questo Atlético Madrid.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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