Rinnovo contratto statali: aumento e arretrato una tantum, che significa

Pubblicato il 6 Novembre 2017 alle 09:59 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto statali: sorpresa in busta paga a inizio 2018

Rinnovo contratto statali: aumento e arretrato una tantum, che significa.

Spuntano novità interessanti sul fronte rinnovo contratto statali e aumento stipendio. Infatti, a inizio 2018, i dipendenti del pubblico impiego troveranno una sorpresa in busta paga. Questa settimana, e più nel dettaglio mercoledì 8 novembre, ripartiranno le trattative tra rappresentanti governativi e sindacali sul rinnovo dei dipendenti statali. Assicurati l’aumento di 85 euro e il salvataggio del bonus Renzi da 80 euro, l’obiettivo sarà far partire gli aumenti salariali dai primi mesi del 2018. Possibilmente, a partire proprio da gennaio. Gli arretrati maturati nel biennio 2016-2017 si tramuteranno in un saldo di 400-500 euro di media. Un saldo che andrà a compensare gli scatti del biennio precedente “congelato”.

Rinnovo contratto statali: cosa significa il saldo una tantum?

Il rinnovo contratto statali è valido per il triennio 2016-2018. Oltre agli aumenti 2018, dunque, arriveranno anche gli arretrati dei due anni precedenti. Periodo in cui la busta paga è stata congelata. Si parla di somme che si aggirano attorno ai 400-500 euro di media. Già nel Documento di Economia e Finanzia c’era un postilla che anticipava tale saldo “una tantum”. I rinnovi del contratto, si legge infatti, risultano “comprensivi della quota di arretrati”.

Ovviamente adesso la palla passa alle trattative tra Aran e rappresentanti sindacali. Le cifre degli arretrati dovranno infatti essere sbloccare nei tavoli di negoziazione che riprenderanno mercoledì 8 novembre. Si partirà dai dipendenti dei ministeri, delle agenzie fiscali e degli enti parastatali. In seguito sarà il turno di altri comparti su cui il dibattito è ancora caldo: sanità, enti locali e soprattutto scuola. Proprio quest’ultimo è il comparto più in subbuglio, soprattutto dopo la petizione di successo lanciata da Professione Insegnante, che richiede un aumento di 200 euro netti a testa.

Rinnovo contratto statali: Madia contro le fake news

Nel frattempo sabato scorso il ministro Marianna Madia ha voluto ribadire un elemento molto importante del rinnovo contratto statali. Su Twitter, il ministro della PA ha pubblicato l’immagine di un articolo a cura di Antonio Castro su Libero. Il titolo? “Il bonus di 80 euro di Renzi fa perdere soldi agli statali”. Nell’articolo, il giornalista scriveva come l’aumento contrattuale facesse scattare lo scaglione fiscale. Con la diretta conseguenza che i dipendenti con reddito compreso tra 25.105 e 26.105 euro avrebbero preso meno di prima.

Immediata la risposta del ministro Madia. “Con gli 85 euro medi di aumento in rinnovo contratto PA nessun lavoratore perderà bonus 80 euro. Si vedrà in busta paga. #nofakenews”. Nei giorni scorsi, inoltre, il ministro ha voluto rassicurare la platea del pubblico impiego. Ribadendo ancora una volta come vi siano le condizioni per fare molto presto. E quindi far scattare gli aumenti il prima possibile. Forse già a gennaio 2018. Questa sarà comunque la prima di molte settimane decisive per capire l’umore che prenderanno i negoziati. Come di consueto, vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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