Rinnovo contratto statali: aumento stipendio è legittimo, le novità

Pubblicato il 13 Novembre 2017 alle 09:57 Autore: Daniele Sforza
Rinnovo contratto statali: aumento stipendio legittimo per la Corte Costituzionale

Rinnovo contratto statali: aumento stipendio è legittimo, le novità.

Il prossimo incontro tra Aran e sindacati sul rinnovo contratto statali si terrà il prossimo lunedì 20 novembre. Nel frattempo, però, tengono banco ancora alcuni punti chiave. In primis il mancato rinnovo contratto statali e aumento stipendio degli ultimi anni, considerato illegittimo da parte della Corte Costituzionale. Dopo le novità sui permessi 104 e il congedo per le unioni civili, ora sale in cattedra la possibilità di chiedere un risarcimento per quanto è mancato negli ultimi anni.

Rinnovo contratto statali: legittimo per la Corte Costituzionale

Nel 2015 la Corte Costituzionale dichiarò fuori legge il blocco dei contratti collettivi. E adesso dichiara illegittimo il mancano rinnovo contratto statali. Secondo la Corte, i dipendenti pubblici hanno pieno diritto ad avere un adeguamento contrattuale in base all’aumento del costo della vita. Tuttavia, questo bilanciamento non avviene ormai da 7 anni. Sul tema ha parlato anche il segretario generale di Confintesa Funzione Pubblica, Claudia Ratti. Ad Agenparl, ha affermato che nonostante ci sia chi è ancora convinto che essere un dipendente pubblico è un privilegio, sono 9 anni che manca un vero rinnovo. La Ratti cerca di svelare le carte in tavola. Riportando come si sia ancora molto lontani dal discutere sul CCNL vero e proprio. “Non si è parlato di aumenti contrattuali. Di quante risorse ci siano a disposizione. E di quanto sarebbe indispensabile per la stesura complessiva di un vero Contratto Collettivo”.

Inoltre, doccia fredda sul Bonus Arretrati: “Possiamo anche smentire le notizie dei media per cui i dipendenti pubblici, nei primi mei del 2018, percepiranno gli aumenti contrattuali e gli arretrati. Non ci sono i tempi tecnici per una operazione del genere”. La previsione più ottimistica, per il segretario di Confintesa, è che questo avvenga entro il primo semestre del 2018. E dunque non per forza a gennaio.

Rinnovo contratto statali: ipotesi indennizzo

Dopo la dichiarazione dell’incostituzionalità del blocco contrattuale da parte della Corte, avanza l’ipotesi indennizzo. Infatti, scrive La Legge per Tutti: “Dal momento in cui questa legge è stata dichiarata incostituzionale, il mancato adeguamento è diventato un’attività illecita. E quindi idonea a far sorgere in capo al dipendente pubblico il diritto al risarcimento del danno”. Pertanto, nel dettaglio, cosa succede? Avviene che i dipendenti pubblici possono chiedere allo Stato “il risarcimento per inadempimento per il periodo successivo al 30 luglio 2015”; ovvero, successivo al giorno della pubblicazione della sentenza di incostituzionalità della legge di cui sopra.

La durata dell’indennizzo avrà valore fino alla data effettiva dell’entrata in vigore del nuovo contratto. Last but not least, i dipendenti potranno chiedere anche un indennizzo per i periodi pregressi. Ovvero per quelli che riguardano il blocco contrattuale prima della sentenza della Corte Costituzionale, dal 2010 al 2015. In conclusione, tra indennizzo e risarcimento, il bonus arretrati una tantum da 400-500 euro rappresenta davvero molto poco rispetto a quanto realmente dovuto.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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