Visita fiscale Inps: nuovo regolamento, Boeri ‘meno controlli nella PA’

Pubblicato il 3 Gennaio 2018 alle 10:56 Autore: Daniele Sforza
Visita fiscale Inps: nuovo regolamento, parla Tito Boeri

Visita fiscale Inps: nuovo regolamento, Boeri ‘meno controlli nella PA’.

Il 2018 si apre con diverse novità rispetto alla visita fiscale Inps. Un nuovo regolamento, ma al contempo una mancata armonizzazione tra settore pubblico e privato. Con la permanenza delle fasce orarie di reperibilità, che restano di 7 ore per i dipendenti pubblici e di 4 ore per i privati. Non più dunque un uniformità come indicata nella riforma del pubblico impiego. A tal proposito, anche Tito Boeri ha voluto esternare le sue perplessità riguardo la mancata armonizzazione, prevedendo meno controlli fiscali nella Pubblica Amministrazione.

Visita fiscale Inps: cosa dice il nuovo regolamento

La nuova disciplina legata alla visita fiscale Inps entrerà in vigore il 13 gennaio. Il regolamento prevede alcuni aspetti importanti da considerare in merito alle visite fiscali, sia per i dipendenti pubblici, sia per i datori di lavoro. Ad esempio, il controllo potrà essere richiesto non solo dal datore di lavoro, ma anche dall’Inps. E la visita potrà essere richiesta anche dal primo giorno di assenza. I medici che saranno chiamati a effettuare il controllo saranno convocati tramite l’apposito portale dedicato. Un aspetto molto importante riguarda anche la periodicità delle visite fiscali. Queste potranno essere anche ripetute in giorni consecutivi e a ridosso di weekend e giorni di festività.

Come già detto sopra, le fasce orarie di reperibilità resteranno le stesse e non saranno uniformate con il settore privato. Pertanto le fasce di reperibilità resteranno di 7 ore obbligatorie per i dipendenti statali: dalle 9 alle 13 la mattina. E dalle 15 alle 18 il pomeriggio. Tali fasce permarranno anche per i weekend e i giorni festivi. Tuttavia vi sono alcuni soggetti esenti dalle fasce orarie, in condizione di invalidità o patologia grave, per la quale ad esempio stanno affrontando terapie salvavita.

Chi effettua la visita fiscale Inps dovrà poi curare un verbale che sarà trasmesso all’Inps. E quindi sarà a messo a disposizione sia per il dipendente sia per il datore di lavoro. Ma cosa succede se il dipendente pubblico si fa trovare assente durante le fasce di reperibilità? Il soggetto sarà chiamato a fornire tempestiva comunicazione comprensiva di motivazione al datore di lavoro che la richiederà. Inoltre, qualora il responso della visita fiscale Inps non venga accettato, il soggetto sarà chiamato a comunicarlo subito al medico. E a recarsi nel primo giorno utile all’Ufficio medico legale dell’Inps territorialmente competente.

Visita fiscale Inps: mancata armonizzazione tra settori, l’allarme di Boeri

L’armonizzazione tra settore pubblico e privato riguardo le visite fiscali Inps e le fasce orarie di reperibilità non ci sarà. L’uniformità era prevista dalla riforma del pubblico impiego, ma all’ultimo è saltata. All’armonizzazione tra i due settori relativamente alle fasce orarie, infatti, secondo il Ministero sarebbe conseguita una “minore incisività della disciplina dei controlli”. Questo a causa della possibile riduzione delle fasce orarie per gli statali, che avrebbe dunque reso più difficili le visite fiscali.

Il Presidente dell’Inps Tito Boeri aveva ipotizzato a suo tempo la possibilità di estendere le fasce orarie anche per i privati (quindi, 7 ore per tutti), anziché ridurre quelle degli statali. Boeri non ha accolto positivamente la mancata uniformità delle fasce. Per il presidente Inps questo potrebbe generare una riduzione delle visite fiscali nella Pubblica Amministrazione. “La mancata armonizzazione rende più difficile realizzare quelle economie di scala che sono alla base della scelta del polo unico”, le sue parole riportate dall’Ansa. “Se ci sono due dipendenti malati, uno pubblico e uno privato in una piccola località, al fine di ridurre i costi unitari dei controlli si potrà essere costretti a rinunciare a visitare sia l’uno sia l’altro”.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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