Dopo la Seconda, viene la Prima

Pubblicato il 31 Marzo 2012 alle 09:49 Autore: Pierdamiano Tomagra

Troppe analogie con la Prima Repubblica per non credere di essere nel bel mezzo di un passo indietro. Rispondere alla voglia di politica dei cittadini, con una legge che privilegia gli accordi fra direzioni di partiti sembra veramente assurdo, e lascia un po’ perplessi. Nel momento in cui il sistema delle primarie sta finalmente attecchendo, a destra come a sinistra, svuotarlo di significato così (le primarie di coalizione diverrebbero di fatto inutili) non sembra un gesto lungimirante che risponde alle esigenze di modernità. D’altronde sarebbe oltretutto abbastanza triste ritrovarci qui, fra cinque o dieci anni a veder dire a questi stessi politici che il “Casinum” era stato un grosso errore. Non dimentichiamo che bene o male si tratta della stessa classe politica che approvò il Porcellum salvo poi rimangiarsi tutto e far finta che qualcuno l’abbia dettato dall’alto come i 10 comandamenti a Mosè.

Non è populismo, non è antipolitica, è solo che per una volta si percepisce finalmente la voglia del paese di andare avanti, di voltare pagina e non vorremmo che qualcuno la bloccasse coercitivamente. Sarebbe davvero un peccato farsi bloccare dalla paura di migliorarsi. Basta d’altronde leggere le reazioni di quasi tutti i quotidiani a questo abbozzo di riforma e i commenti sui social network per capire quanto ABC siano lontani dalle richieste della società civile.

Quasi tutti i quotidiani, perché per esempio ce n’è uno che ha mostrato particolarmente di gradire questo primo accordo. Si tratta di Avvenire.

A proposito di Prima Repubblica…

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L'autore: Pierdamiano Tomagra