Sondaggi elettorali Ipsos: M5S quasi al 30%, Pd sotto il 23%

Pubblicato il 27 Gennaio 2018 alle 15:41 Autore: Guglielmo Sano
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Sondaggi elettorali Ipsos: M5S quasi al 30%, Pd sotto il 23%

Crescono solo Movimento 5 Stelle e Forza Italia stando alla rilevazione Ipsos pubblicata oggi dal Corriere della Sera; arretrano, invece, chi più chi meno, tutti gli altri partiti. In particolare, i pentastellati incassano lo 0,6% in più rispetto all’ultimo sondaggio dell’istituto (risalente al 13 gennaio) e arrivano a toccare quota 29,3%. Dietro c’è il Pd che perde lo 0,4% e sprofonda al 22,7%. Poi, appunto, Forza Italia che sfiora il 17% (+0,4% da metà mese). Rimanendo nel centrodestra: impercettibile calo della Lega che resta intorno al 14%; piccola flessione anche per Fratelli d’Italia che rimane sotto il 5%. Astensione al quasi al 22%; indecisi poco sotto il 13% secondo l’istituto di Nando Pagnoncelli.

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Sondaggi elettorali Ipsos: M5S quasi al 30%, Pd sotto il 23%

L’analisi di Ipsos prosegue con un’indagine sul voto in base all’età, al genere e alla professione degli elettori. La situazione è ben riassunta proprio da Pagnoncelli a corredo del sondaggio realizzato per il quotidiano di Via Solferino: “In buona sostanza i partiti tendono ad avere alcuni blocchi sociali di riferimento, le cosiddette costituencies, che esprimono bisogni, priorità, aspettative e valori talora molto diversi”.

Per concludere, sempre con le parole dell’Ad di Ipsos, “la componente prevalente tra i pentastellati è costituita da coloro che lavorano e appartengono al ceto medio impiegatizio e ai ceti esecutivi; il Pd ha il suo zoccolo duro tra i pensionati; Forza Italia tra le casalinghe e i pensionati (non a caso Berlusconi ha ipotizzato di istituire un ministero per la terza età) mentre, rispetto al passato, ha perso la propria capacità di rappresentanza dei ceti produttivi. La Lega compete con il M5S rappresentando prevalentemente ceti medi e operai. Liberi e uguali ritrova alcune componenti tradizionali della sinistra (pensionati, impiegati e studenti) e, sorprendentemente, gli elettori dei ceti dirigenti sono più numerosi di quelli operai”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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