Nomine Ue: tutto rinviato ad agosto, Mogherini in bilico

Pubblicato il 17 Luglio 2014 alle 09:03 Autore: Antonio Scafati

Doveva essere un vertice spigoloso e ricco di sorprese: è stato all’altezza delle aspettative. I leader europei riunitisi ieri sera a Bruxelles non hanno trovato un accordo sui nomi per la presidenza del Consiglio europeo e per l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue, posizione per la quale l’Italia ha candidato Federica Mogherini. Ed è proprio sul nome della Mogherini che si è consumata la rottura. Tutto rinviato a fine agosto.

Il fronte contrario alla nomina di Mogherini era emerso nei giorni scorsi. Ieri Herman Van Rompuy ha confermato che non “c’è una maggioranza qualificata” disposta a sostenere il ministro degli Esteri italiano, considerato giovane, inesperto e troppo vicino alla Russia. “C’erano riserve da parte dei nuovi paesi, e reticenze da parte di quelli alle frontiere dell’est e al nord” ha spiegato Hollande, “altri paesi non hanno esposto la loro posizione per non mettere in difficoltà la candidatura”.

Lasciando il vertice, Renzi ha dichiarato che “contrariamente a quanto scrivono i giornali, nessuno ha posto problemi sulla nostra candidatura, in particolare Angela Merkel e François Hollande, hanno detto che l’Alto Rappresentante tocca ai Socialisti, e l’unico candidato dei Socialisti per ora è Federica Mogherini”.

mogherini

Ma per ora la trattativa è ancora in alto mare e Renzi non ha nascosto una punta di fastidio: “La riunione avrebbe potuto essere più incisiva se preparata meglio. Ci hanno fatto venire qui per un accordo che poi non c’era. L’ho detto anche a Van Rompuy, bastava un sms e risparmiavamo anche i costi dei voli di stato”.

Non è mancato il giallo: l’Ansa ha scritto che fonti del Ppe hanno riferito che nel corso del vertice sarebbe spuntata l’ipotesi di nominare Enrico Letta alla presidenza del Consiglio europeo, così da sbloccare il domino delle poltrone. Renzi ha smentito.

Renzi torna a casa senza la vittoria in tasca, ma a subire un colpo è tutto il fronte dei socialisti europei, che ieri avrebbero voluto chiudere la partita per le poltrone Ue dopo la il via libera del Parlamento europeo alla nomina del Popolare Juncker alla guida della Commissione europea, una nomina frutto proprio dell’accordo tra Ppe e Pse. I socialisti si erano presentati al vertice di ieri proponendo per la carica di presidente del Consiglio europeo il nome di Helle Thorning-Schmidt, premier danese socialdemocratica, ma secondo le indiscrezioni il Ppe sarebbe restio a concedere la carica ai socialisti.

Alexander Stubb, premier conservatore finlandese, ha detto che “occorre trovare il giusto equilibrio tra partiti politici, tra nord e sud, tra maschi e femmine”. Una posizione confermata anche dalle parole di Van Rompuy, secondo il quale “serve un accordo su un pacchetto globale di nomine e se non c’è accordo su tutto non c’è accordo per niente”. L’Europa ha di fronte un mese per trovare quell’accordo.

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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