Elezioni 4 marzo 2018: risultati M5S, a Pomigliano Di Maio straccia Sgarbi

Pubblicato il 5 Marzo 2018 alle 14:04 Autore: Daniele Sforza
Elezioni 4 marzo 2018: Di Maio straccia Sgarbi a Pomigliano d'Arco

Elezioni 4 marzo 2018: risultati M5S, a Pomigliano Di Maio straccia Sgarbi.

Le elezioni 4 marzo 2018 hanno decretato un vincitore? Certamente il Movimento 5 Stelle si è confermata la prima forza politica del Paese, non riuscendo però a ottenere i numeri sufficienti atti a governare da solo. Il gruppo pentastellato è stato molto forte soprattutto al Sud e sulle Isole. Ma analizzando i singoli collegi uninominali, emerge un quadro chiaro di quanto accaduto in Campania, e più precisamente a Pomigliano D’Arco. Dove Luigi Di Maio ha letteralmente stracciato Vittorio Sgarbi.

Elezioni 4 marzo 2018: Di Maio vs Sgarbi a Pomigliano D’Arco, com’è finita

Qui i numeri parlano chiaro. Luigi Di Maio ha ricevuto oltre 15 mila voti, per un totale di 64,95% di preferenze. Ampiamente distacco il diretto rivale, Vittorio Sgarbi, candidato con la coalizione di centrodestra. Per lui appena 4.127 voti, per un totale del 17,73% dei consensi. 5 punti più in basso, infine, troviamo Antonio Falcone, candidato di centrosinistra. A lui sono andati solamente 2.917 voti (12,53% delle preferenze in totale).

Elezioni 4 marzo 2018: Di Maio stravince a Pomigliano contro Sgarbi

Scendendo ancora giù, troviamo Vincenza Iasevoli di Liberi e Uguali (479 voti, 2,05%); Giacomo La Marca di Potere al Popolo (462 voti, 1,98%); Gabriele Esposito di CasaPound Italia (60 voti, 0,25%); Gabriele Marotta per Il Popolo della Famiglia (55 voti, 0,23%); Giovanni Acunzo di Italia agli Italiani (43 voti, 0,18%); e infine Domenico Loffredo di Per una Sinistra Rivoluzionaria (14 voti, 0,06%).

Elezioni 4 marzo 2018: risultati M5S, a Pomigliano una vittoria annunciata

Il risultato di Pomigliano era comunque scontato. Bastava vedere l’accoglienza riservata al leader pentastellato nella mattinata, quando si è recato nel suo seggio a votare. Pomigliano è la sua città e risultato diverso non poteva esserci. E mentre il Partito Democratico si era defilato puntando su una personalità locale, vale a dire il sindaco di San Vitaliano Antonio Falcone, il centrodestra aveva puntato tutto su Vittorio Sgarbi. “Puntato tutto”? Forse all’inizio. Lo stesso Sgarbi si è spesso lamentato di non avere sufficiente appoggio per contrastare il dominio di Di Maio. Tuttavia, nell’ultimo mese di campagna elettorale, ha attuato una strategia aggressiva contro il leader 5 Stelle, definendolo spesso incompetente e mediocre. Qualificazioni che non sono servite a cambiare il corso di un voto già scritto.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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