Mondiali Russia 2018: l’analisi dei gironi, a 45 giorni dal via (prima parte)

Pubblicato il 2 Maggio 2018 alle 12:24 Autore: Redazione
Mondiali Russia 2018 analisi gironi

Mondiali Russia 2018: l’analisi dei gironi, a un mese e mezzo dal via. Dall’Argentina di Messi al ritorno della Invencible Armada e all’Egitto di Momo Salah: tutto ciò da sapere su Russia 2018 a 45 giorni dal fischio d’inizio. Qui, la prima parte dello speciale dedicato ai gironi, dalla A alla D. 

In attesa dell’entusiasmante finale di campionato che vede protagoniste Juventus e Napoli, in un appassionante duello che molto probabilmente verrà deciso all’ultima giornata, è già tempo di iniziare coi primi pronostici su ciò che avverrà in Russia tra un mese e mezzo circa.
Sarà infatti l’ex terra degli zar ad ospitare quest’estate la più importante competizione cui uno sportivo possa ambire: i Mondiali di calcio.
Un torneo cui per la prima volta dopo 60 anni noi Italiani faremo esclusivamente da spettatori, con una ferita ancora apertissima data dalla mancata qualificazione azzurra nei playoff del novembre scorso contro la Svezia.

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È veramente difficile e quasi surreale partire da questo presupposto, soprattutto considerate la caratura e la storia degli Azzurri, ma è stato il campo a parlare e da buoni sportivi dobbiamo accettarne il verdetto, sperando che da questo recente fallimento si possa finalmente dare una scossa al nostro intero movimento calcistico, da diversi anni colpito da un lento ed inesorabile declino.
Senza Buffon e compagni, che Coppa del Mondo sarà? Andiamo ad analizzarla meglio, cominciando, in ordine alfabetico, dai primi quattro gironi.

Mondiali Russia 2018, girone A: sarà lotta tra Russia ed Egitto per il secondo posto

Il girone A vedrà protagonisti la Russia padrone di casa, l’Uruguay, l’Egitto e l’Arabia Saudita. Un girone tecnicamente non eccelso e tutto sommato equilibrato, con l’Uruguay che parte con i favori del pronostico. Squadra storicamente molto solida, due mondiali vinti alle spalle ed una coppia d’attacco da brividi formata da Cavani e Luis Suarez. Obiettivamente difficile pensare ad un’uscita di scena dei sudamericani già nel girone. Molto interessante la lotta per il secondo posto: l’Egitto potrà infatti contare sullo stato di forma della loro punta di diamante nonché stella del Liverpool, Mohamed Salah. Dovesse conquistare la Champions con i Reds arriverebbe sicuramente a questo appuntamento sulle ali dell’entusiasmo, caricandosi sulle spalle le speranze di un intero popolo ormai ai suoi piedi.

La Russia rappresenta un buon collettivo ma con poche individualità di spicco, e riporrà molte delle sue velleità sul fattore casa, determinante in manifestazioni così importanti. Lontani tuttavia i fasti del passato, sia antico (epoca sovietica, in cui trionfarono riuscendo addirittura a vincere un campionato europeo nel 1960) che più recente (la Russia di Hiddink e Arshavin che stupì tutti arrivando in semifinale ad Euro 2008).
Arabia Saudita con tutta probabilità destinata nuovamente al ruolo di Cenerentola, come spesso avviene nella fase finale di un torneo cui la formazione della Penisola del Golfo prende parte.

Mondiali Russia 2018, girone B: sarà sfida iberica Spagna-Portogallo, con il Marocco in agguato

Il primo posto del girone B sarà invece sostanzialmente deciso dall’esito del derby iberico Portogallo-Spagna, con gli spagnoli nettamente favoriti sui propri cugini. La squadra di Lopetegui è forse, assieme al Brasile, la principale candidata alla vittoria finale. Ed effettivamente, per una squadra che si permette il lusso di tenere in panchina gente del calibro di Saúl e Koke, due perni dell’Atletico Madrid del Cholo Simeone, non potrebbe essere altrimenti. Per il Portogallo molto dipenderà dallo stato di forma e dalla fame di Cristiano Ronaldo. Senza il fondamentale apporto in termini di gol e carisma dato da CR7, infatti, difficilmente i lusitani potranno ambire ad un ruolo da protagonisti nel corso della competizione.

Mondiali Russia 2018, girone B: Marocco ed Iran non staranno a guardare

Da tenere d’occhio le altre due formazioni del girone: Marocco ed Iran. Difficilmente riusciranno ad accedere agli ottavi di finale, ma potranno comunque impensierire Ronaldo e compagni nella lotta per il secondo posto. In particolar modo il Marocco merita parecchia considerazione: qualificatosi senza patemi, ha dimostrato nell’arco del proprio cammino ai Mondiali una evidente solidità difensiva, chiudendo il proprio girone di qualificazione con addirittura zero gol subiti. Un record. Leader della difesa lo juventino Mehdi Benatia, uno che tra l’altro con CR7 ha un conto in sospeso risalente all’ultima discussa partita Real Madrid-Juventus, in cui proprio un presunto fallo del marocchino ai danni di Lucas Vázquez permise a Ronaldo di segnare il gol qualificazione dei blancos ai danni dei bianconeri. L’Iran, vincitore del proprio raggruppamento asiatico, completa il quadro di un girone sicuramente avvincente e con possibili colpi di scena.

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Mondiali Russia 2018, girone C: sfida tra talenti, Griezmann contro Eriksen. Attenzione all’ostico Perú

A giocarsi invece la testa del gruppo C saranno quasi sicuramente le due selezioni europee sorteggiate all’interno dello stesso: Francia e Danimarca. I transalpini non hanno bisogno di presentazioni: una compagine solida in tutti i reparti che può contare su un centrocampo che unisce tecnica ad una fisicità impressionante. Ai vari Matuidi e Kantè si aggiunge un Paul Pogba desideroso di riscatto dopo la non brillantissima stagione vissuta allo United di José Mourinho, in cui spesso è stato relegato in panchina dallo Special One. Di notevole spessore anche l’attacco dei “Bleus”, composto, tra gli altri, da stelle del calibro di Griezmann, Mbappè e Lacazette. Galletti senz’altro favoriti per la conquista del primo posto del girone. A provare ad impensierirli ci penserà la nazionale scandinava attualmente più forte tecnicamente: la Danimarca. Buona organizzazione difensiva unita a discrete individualità. Da sottolineare come molte delle speranze scandinave passeranno inevitabilmente dai piedi di Cristian Eriksen, uno dei migliori centrocampisti della Premier League e punto fermo del Tottenham di Mauricio Pochettino. Specialista nei calci piazzati ed uomo chiave nella vittoria del play-off ai danni dell’Irlanda grazie ad una strepitosa tripletta nella partita di ritorno, avrà importanti responsabilità anche nella fase finale del torneo.

Mondiali Russia 2018, girone C: il Perú ci metterà il cuore. L’Australia, una buona organizzazione

Possibile outsider il Perù, allenato dal tecnico argentino Ricardo Gareca. Per la nazionale sudamericana è già un evidente successo essere riusciti a guadagnarsi un visto per la Russia: era infatti da 36 anni che gli andini non partecipavano alla fase finale di una Coppa del Mondo. Arrivati a questo punto, non hanno sicuramente nulla da perdere e si affideranno a dei veterani come Jefferson Farfan e Paolo Guerrero (la cui squalifica per un caso di doping è stata ridotta a 6 mesi e terminerà quindi il 3 maggio prossimo) per provare a centrare una qualificazione agli ottavi difficile da raggiungere ma certamente non impossibile. Da segnalare la presenza in rosa di altri giovani interessanti come il trequartista Cristian Cueva, in forza al San Paolo. A chiudere il girone, l’Australia del bomber Tim Cahill, il quale tuttavia difficilmente potrà evitare ai compagni una prematura uscita di scena dalla competizione. È del resto difficile pensare che i Canguri possano impensierire le restanti rivali, nonostante una buona organizzazione generale che ha consentito loro di qualificarsi superando ben due play-off, prima ai danni della Siria e successivamente ai danni dell’Honduras.

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Mondiali Russia 2018, girone D: sfida di alto livello tra Argentina e Croazia

Esteticamente tra i più belli è senz’altro il gruppo D. L’Argentina di Leo Messi sfida la Croazia del suo compagno di squadra Ivan Rakitic in un’affascinante lotta per il primo posto. Partendo dalla compagine sudamericana, essa presenta i punti di forza ma nello stesso tempo le debolezze di sempre: un attacco formidabile formato dai migliori attaccanti del pianeta supportato da un centrocampo buono ma sicuramente non al livello degli altri ‘top team’. Basti pensare che nelle ultime convocazioni sono stati molto ricorrenti i nomi di Ever Banega e Lucas Biglia, spesso schierati tra i titolari nonostante non fossero reduci da prestazioni memorabili nelle loro squadre di club. Desta qualche perplessità anche il cammino durante le qualificazioni degli uomini di Sampaoli, ridottisi a dover decidere tutto all’ultima giornata del girone, risolta grazie alla classe cristallina di Leo Messi, autore di una tripletta in Ecuador. La fantasia della Pulce potrebbe tuttavia non bastare, soprattutto visto il suo rapporto non idilliaco con questa maglia, indossando la quale ha raccolto le più cocenti delusioni di una carriera comunque straordinaria e da assoluto numero uno. Questa sembra forse essere l’ultima occasione di riscatto, e Messi non deve per nessuna ragione farsela scappare.

Principale rivale nella lotta per il primato del girone sarà, come detto, la Croazia del tecnico Zlatko Dalić. Gli slavi possono contare come di consueto su un potenziale tecnico di tutto rispetto, che comprende giocatori del calibro di Luka Modric e Mario Mandzukic, oltre al già citato Ivan Rakitic. Quella tra Croazia e Argentina sarà forse la sfida più interessante ed allo stesso tempo equilibrata di tutti i gironi e, salvo clamorosi colpi di scena, agli ottavi di finale dovrebbero accedervi entrambe.

Mondiali Russia 2018, girone D: l’Islanda prova a sorprendere, di nuovo. La Nigeria chiude il raggruppamento

Proverà a guastare i piani delle due super potenze l’Islanda, già lieta sorpresa ad Euro 2016, competizione in cui eliminò l’Inghilterra, e desiderosa di stupire ulteriormente il mondo intero. La nazionale allenata da Halgrimsson può contare su un collettivo compatto ed abbastanza giovane, allo stesso tempo dotato di discrete individualità come l’ex Pescara Birkir Bjarnason o la punta dell’Augsburg Finnbogason. Sarà senza dubbio una delle “squadre simpatia” della manifestazione, rappresentando tra l’altro anche la nazione con meno abitanti qualificatasi alla fase finale (circa 330000 persone, praticamente un decimo rispetto a Milano e relativa area metropolitana). A completare il quadro la Nigeria, che si renderà protagonista dell’ennesima sfida con l’Argentina, ormai un classico di questa competizione (si sono già incontrate, per citare solo i casi più recenti, sia nel 2014 che nel 2010, in entrambi i casi sempre ai gironi). Abbastanza lontani dai fasti del passato, gli africani proveranno comunque a dire la loro e ad impensierire i propri avversari, pur essendo, ad oggi, la principale formazione candidata a ricoprire l’ultimo posto del girone D. Comodi in poltrona a gustarsi lo spettacolo dunque: due chiare favorite, ma senza esclusione di eventuali colpi di scena, in uno dei raggruppamenti sicuramente più interessanti dell’intera Coppa del Mondo ormai alle porte.

Francesco Vigevani

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