Elezioni politiche 2018, elettorato PD più a destra in economia e più a sinistra su temi sociali

Pubblicato il 7 Maggio 2018 alle 11:09 Autore: Gianni Balduzzi
elezioni politiche

Elezioni politiche 2018, elettorato PD più a destra in economia e più a sinistra su temi sociali

CISE ha effettuato dopo le elezioni politiche varie ricerche e analisi. La maggior parte sui flussi elettorali, ma nell’ultimo caso sul cambiamento di posizionamento degli elettori dei principali partiti. In particolare su alcuni temi fondamentali, esaminando quanto siano progressisti o conservatori e quanto lo siano di più o di meno rispetto al 2013.

Considerando di andare da 0 (più progressisti) a 100 (più conservatori) naturalmente Lega e Forza Italia ottengono punteggi più alti rispetto alla media. Sulle droghe leggere con 63 sono i secondi i più conservatori, seguiti da vicino con la Lega con 62. Tuttavia mentre i forzisti sono diventati più progressisti, essendo andati da 66 a 63, quelli leghisti si sono spostati a destra, da 60 a 62. Più conservatori anche i grillini, che sono andati da 46 a 50. Lasciando i democratici, rimasti a 47, come i più liberal.

Su unioni civili e testamento biologico gli elettori PD risultano allo stesso modo i più progressisti, con 21 e 17, giù da 23 a 18. Da notare quanto anche gli elettori di Forza italia siano diventati più liberal rispetto a 5 anni fa, essendolo sul testamento biologico più di quelli grillini.

E’ chiaro come gli elettori del PD più conservatori abbiano invece scelto Lega questa volta.

Le cose cambiano sull’economia. Gli elettori PD sono più liberisti che nel 2013. Sulla libertà di assumere e licenziare vanno da 40 a 44, in controtendenza, mentre quelli degli altri partiti arretrano e diventano più contrari.

Anche sul No all’abbassamento dell’età pensionabile i democratici sono più a favore, così come sono i più contrari al reddito di cittadinanza. E di gran lunga i più favorevoli alla globalizzazione, con un punteggio di 58, era 51 nel 2013.

 

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Elezioni politiche 2018, elettori PD in controtendenza rispetto alla media

Insomma, rispetto alla direzione in cui si è mosso l’elettorato, ovvero di maggiore protezione economica, meno Europa e più conservatorismo sociale, gli elettori PD appaiono in controtendenza. Sui diritti civili sono in compagnia dei forzisti, come si è visto, ma sull’economia sono soli. Sono quelli che più si allontanano dal trend medio. Così sull’Europa dove sono quelli con la maggiore diminuzione del tasso di euroscetticismo.

Sull’immigrazione poi sono in totale controtendenza, se in media c’è un leggero calo dell’ostilità agli immigrati, allo ius soli, al welfare per gli immigrati, ecc, nel PD è massimo.

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Come sottolinea il CISE è una “radicalizzazione” dell’elettorato PD. Di fatto nel calo di consenso sono rimasti con il partito i più social liberali, alla Macron, progressisti socialmente, liberal, e liberisti economicamente. Con le componenti più a sinistra in economia che ora hanno votato altro, soprattutto M5S, o si sono astenute.

Di fatto il PD sta diventando un partito liberal come i democratici americani. Il punto è che su queste posizioni in Italia vi è solo una minoranza di elettori.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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