Governo italiano 2018: contratto Lega-M5S, quanto costano tutti i punti

Pubblicato il 16 Maggio 2018 alle 16:46 Autore: Giuseppe Spadaro
governo 2018

Governo italiano 2018: contratto Lega-M5S, quanto costano tutti i punti

La trattativa per la nascita del nuovo governo tra Movimento 5 Stelle e Lega è in corso. Al momento non è detto che riescano a definire il contratto di governo ma oggi sia Di Maio che Salvini hanno dato l’impressione di essere ottimisti. Il segretario della Lega ha dichiarato, nei giorni scorsi, che c’è distanza tra le posizioni dei due partiti su alcuni temi, come ad esempio l’immigrazione. Ciò premesso si sa anche che su alcuni punti il confronto ha già dato esito positivo. Per esempio una condivisione di massima è stata trovata sulle seguenti misure: flat tax, reddito di cittadinanza, superamento legge Fornero. Ognuna delle azioni citate comporta chiaramente dei costi. Proviamo insieme, ed in maniera solo approssimativa, a quantificare l’eventuale spesa complessiva.

Governo italiano 2018, voci e costi (flat tax)

Un’azione simbolica e non solo del Governo del cambiamento targato M5S e Lega potrebbe passare dall’approvazione della flat tax che alcuni economisti stimano in un costo pari a 40 miliardi. Obiettivo della misura è di semplificare il sistema fiscale. Con due sole aliquote di cui una al 15% per i redditi familiari sotto gli 80 mila euro; l’altra fra il 20 e il 23% per la soglia di reddito familiare superiore a 80 mila euro. Chi ha messo a punto la proposta conta di recuperare risorse sia con l’Iva presupponendo un aumento dei consumi che con l’emersione del sommerso. Il ragionamento alla base della flat tax prevede infatti che si paghi meno ma che paghino tutti. Per coprire i costi della flat tax si starebbe anche pensando a misure straordinarie. Ovvero la riapertura dei termini per la rottamazione delle cartelle e un condono (pace fiscale).

Governo italiano 2018, capitolo Legge Fornero

Un altro obiettivo è certamente il superamento della Legge Fornero. Si punta a ripristinare le pensioni di anzianità e consentire maggiore flessibilità per l’uscita dal mondo del lavoro. Secondo le voci che circolano, dal tavolo di confronto delle delegazioni M5S e Lega, ci sarebbe già la volontà di introdurre la cosiddetta quota 100, la somma di età anagrafica e contributiva. Con l’ipotesi, sempre da confermare, di fissare i 64 anni come età minima per uscire dal mondo del lavoro. Si potrà andare in pensione indipendentemente dall’età solo con 41 anni di contributi. I costi necessari per coprire il superamento della Legge Fornero hanno una forbice ampia. Alcuni studi parlano di 5 miliardi l’anno. Secondo le simulazioni Inps il costo potrebbe salire sino ai 15-20 miliardi. C’è però da aggiungere che al superamento della riforma Fornero si potrebbe arrivare in forma graduale nel corso dell’intera legislatura.

Governo italiano 2018, reddito di cittadinanza

Anche sul reddito di cittadinanza è difficilissimo stimare costi perché ad esempio possono variare molto a seconda della platea prescelta dei beneficiari della misura. Secondo le prime stime per il reddito di cittadinanza potrebbero servire circa 15 miliardi (c’è chi parla di 16-17 miliardi) a cui aggiungere i 2 miliardi necessari per riformare i centri per l’impiego, tassello fondamentale per istituire e applicare il reddito di cittadinanza.

Governo italiano 2018, come  e dove recuperare le risorse part I

A questo punto la domanda sorge spontanea: dove recuperare le risorse? Intanto gli economisti più accreditati da M5S e Lega spiegano che tutti i costi non sono da considerare in assoluto ma ogni azione va valutata nella sua complessità. Inoltre per ognuna delle misure elencate non è detto che non possa esservi una applicazione graduale che farebbe quindi diminuire la voce di spesa, anno dopo anno. Nel frattempo, chi lavora ai numeri, confida in una crescita se non una vera e propria ripresa dell’economia. Questo modificherebbe anche i parametri su cui rapportare i costi.

Governo italiano 2018, dove recuperare le risorse part II

Si confida infine tantissimo nella possibilità di recuperare risorse per i conti dello Stato tramite tagli alla spesa: dalle auto blu ai vitalizi dei parlamentari. Carlo Cottarelli e altri osservatori hanno fatto notare che un’altra strada o una strada complementare possa passare dall’aumento del deficit. Scelta che una parte degli osservatori, compreso Cottarelli, non vedono di buon occhio in quanto a loro avviso di fatto scaricherebbe i costi di eventuali interventi sulle prossime generazioni.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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