Prezzo petrolio 2018: previsioni e valore, aumento a fine 2018

Pubblicato il 7 Giugno 2018 alle 10:42 Autore: Gianni Balduzzi
Prezzo petrolio: previsioni 2019 e quotazione a febbraio. Il valore

Prezzo petrolio 2018: previsioni e valore, aumento a fine 2018

Il Brent si sta comportando complessivamente come da previsioni, si trova a 75,8 dollari al barile oggi. Se negli ultimi giorni vi è stato un leggero aumento, in realtà rispetto alla scorsa settimana si registra una piccola diminuzione.

Insomma, come era stato predetto, il grande aumento che aveva portato a maggio il prezzo del petrolio quasi a 80 dollari al barile si è fermato.

E non dovrebbe tornare, almeno per un po’ di tempo. A meno che non si avveri la predizione del ministro dello Sviluppo economico russo Maxim Oreshkin, che prevede una crescita a 65-70 dollari al barile entro la fine del 2018.

Si tratta evidentemente del Wti, che è su livelli attualmente inferiori al Brent, a meno di 65.

Che si tratti di una previsione scientifica o più che altro di una speranza non è chiaro.

Quello che è certo è che ci sono tendenze contrastanti sul mercato. Alcune di queste spingono effettivamente al rialzo.

Prezzo petrolio

Prezzo petrolio, il braccio di ferro tra alleati degli USA e Venezuela e Iran

Non si tratta di una novità, già in passato all’interno del fronte dei Paesi petroliferi si erano materializzati più fronti.

E così anche oggi vi sono gli alleati degli USA all’interno dell’OPEC, guidati dall’Arabia Saudita, che hanno assecondato la richiesta americana di aumentare la produzione. L’effetto calmierante sui prezzi è evidente a tutti.

C’è stata una diminuzione. E tuttavia è chiaro soprattutto in questi ultimi giorni come ci siano forze in direzione contraria. Una di questa è il Venezuela.

Che ha diminuito le esportazioni di greggio. La motivazione ufficiale è “forza maggiore”. Non è chiaro se sia stata una scelta o un obbligo. Di fatto è molto probabile che al di là della volontà di accrescere il prezzo del greggio le infrastrutture della PVDSA, la, siano così malmesse, a causa della disastrosa situazione economica venezuelana, da non riuscire a produrre abbastanza. E che per mantenere almeno la produzione per l’interno agli stessi livelli debba rinunciare a prezioso export.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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