Prezzo petrolio oggi: quotazione stabile, aumenta la produzione

Pubblicato il 31 Maggio 2018 alle 11:39 Autore: Gianni Balduzzi
Prezzo petrolio: previsioni 2019 e quotazione a febbraio. Il valore

Prezzo petrolio oggi: quotazione stabile, aumenta la produzione

Per far comprendere quanto pesi l’incertezza politica italiana basti pensare che, caso più unico che raro, pare che ora stia influenzando addirittura l’andamento del prezzo del petrolio.

Naturalmente la cinghia di trasmissione è rappresentata dalle preoccupazioni per l’influenza delle vicende italiane sull’andamento dell’euro.

E così questo fattore si unisce ad altri, che magari spingono in direzioni opposte, nel determinare come si muove il valore dell’oro nero.

Oggi il petrolio brent è intorno ai 77 dollari al barile. Si tratta di un rialzo rispetto ai 75 toccati lunedì, ma si rimane decisamente al di sotto dei picchi intorno agli 80 dollari raggiunti una settimana fa. E che era il culmine di un rally al rialzo iniziato ai primi di febbraio e poi continuato quasi senza soluzione di continuità.

Anche alla luce del rimbalzo di ieri pomeriggio è presto per dire se questo stop all’aumento è definitivo, è una inversione di tendenza, o è solo una pausa.

Prezzo petrolio

Prezzo petrolio, Opec e Russia aumentano produzione

Potrebbe trattarsi di una stabilizzazione del prezzo del petrolio in realtà.

Che è quello cui mirano probabilmente anche l’Opec e la Russia che per la prima volta hanno deciso di incrementare la produzione di greggio, cosa che di fatto provoca un calmieramento dei prezzi.

La salita a 80 euro aveva scatenato le ire anche di Trump, che aveva accusato proprio Russia e Opec di questo. E aveva operato con gli alleati del Golfo e l’Arabia Saudita per scongiurare ulteriori crescite.

Rimangono però i pericoli. Secondo un report dell’Eni Opec e Russia hanno una riserva molto limitata. E quindi poco spazio di azione per aumentare per esempio la quantità di greggio in circolazione e calmierare i prezzi.

E quindi rimaniamo esposti alle scelte di alcuni Paesi in difficoltà economiche o politiche come Libia, Nigeria, Venezuela, Iran. Che possono scegliere di limitare la produzione e provocare nuove fiammate dei prezzi.

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L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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