Chi è Vito Crimi, nuovo sottosegretario a Palazzo Chigi. Il curriculum

Pubblicato il 13 Giugno 2018 alle 16:02 Autore: Giancarlo Manzi
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Chi è Vito Crimi, nuovo sottosegretario a Palazzo Chigi. Il curriculum

Il senatore del Movimento 5 Stelle Vito Crimi è stato nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega all’editoria; ma chi è Vito Crimi? Il suo curriculum pubblico, in realtà, non è molto lungo, almeno per quanto riguarda la politica che conta. Come la stragrande maggioranza dei pentastellati, infatti, Crimi arriva in Parlamento nel 2013. Ma da allora, diventa uno dei punti di riferimento della ‘intellighenzia’ a 5 Stelle, soprattutto nelle aule di Palazzo Madama. Come pochi nel movimento, sa muoversi dietro le quinte ma anche uscire allo scoperto nei momenti opportuni. Abilità che d’ora in poi servirà anche a Palazzo Chigi. Certo, nel Contratto di Governo la parola editoria non figura. Per anni i 5 stelle però hanno insistito sulla cancellazione del finanziamento pubblico ai quotidiani.

Chi è Vito Crimi: gli esordi

Palermitano di Brancaccio, Vito Claudio Crimi si è diplomato nel 1990. Iscrittosi al corso di matematica all’Università di Palermo, non completa gli studi accademici. Dieci anni dopo, nel 2000, si trasferisce a Brescia, dove lavora come impiegato presso la Corte d’Appello in qualità di assistente giudiziario.

È qui infatti che Crimi inizia la sua attività politica. E lo fa iscrivendosi al meetup ‘Amici di Beppe Grillo’ del capoluogo lombardo nel 2007. Dopo tre anni di riunioni, banchetti e battaglie, nel 2010 il Movimento 5 Stelle ai primi vagiti lo indica come candidato alla Presidenza della regione Lombardia. Buona l’affermazione dei pentastellati: la lista da lui capeggiata raggiunge quota 3%.

Chi è Vito Crimi: il curriculum politico

Nel 2013, invece, il grande salto in Parlamento: Crimi diventa senatore della Repubblica, eletto nella circoscrizione Lombardia. Si impone agli occhi dell’opinione pubblica italiana quando viene nominato presidente del gruppo parlamentare di Palazzo Madama. Carica ricoperta per pochi mesi, in virtù della regola che ne prevede la rotazione trimestrale. Subito dopo le politiche, c’è la grana ‘elezione del presidente della Repubblica’ (verrà poi ‘riconfermato’ Napolitano): Crimi è uno degli esponenti a 5 Stelle che maggiormente si spende per Stefano Rodotà, poi scelto dagli attivisti sulla rete.

Durante la legislatura, comunque, l’esponente pentastellato si afferma come uno degli uomini più affidabili per il M5S all’interno della complessa macchina parlamentare italiana: è membro della Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari; della Commissione Affari Istituzionali; del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa; del Comitato parlamentare per la Sicurezza della Repubblica (Copasir). Tant’è che viene ricandidato con successo nel 2018. E confermato senatore. Ad aprile, Lega e 5 Stelle lo indicano alla presidenza della Commissione speciale del Senato: il primo segnale di una possibile convergenza Salvini-Di Maio. Fino ad oggi, quando viene nominato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria, dopo le voci che lo volevano ancora alla guida del Copasir.