Legge 104: permessi e ferie uniti, come aumentare i giorni totali

Pubblicato il 13 Luglio 2018 alle 12:47 Autore: Guglielmo Sano
Permessi Legge 104 negati, i casi limite e quando spettano

Legge 104: permessi e ferie uniti, come aumentare i giorni totali

Dopo il recente giro di vite sulla legge 104 chi abusa dei permessi viene licenziato; inoltre, la sanzione può scattare anche per chi utilizza 3 giorni al mese per attività che non riguardano l’assistenza a un familiare. La normativa rimane comunque opportuna, nonostante l’intervento volto a limitarne le storture.

Infatti, per usufruire dei suoi effetti adesso non è più necessaria l’assistenza continuativa a un familiare portatore di handicap. Dunque, un determinato numero di “giorni liberi” rimangono in diritto del lavoratore con un parente stretto disabile. Per questo motivo è legittimo chiedersi se è possibile “unire” i giorni di permesso della 104 con le ferie.

Legge 104: permessi e ferie uniti, come aumentare i giorni totali

Sulla materia è intervenuta una sentenza della Cassazione risalente a qualche anno fa; utilizzare i giorni concessi dalla legge per fare una “vacanza” è atto bastevole per giustificare il termine del rapporto di lavoro. Insomma, abusare della 104 è riconosciuto come “giusta causa” per un licenziamento senza preavviso. Nel caso specifico potrebbe configurarsi, addirittura, un reato penale, cioè “indebita percezione di contributi statali”. D’altra parte, il datore di lavoro versa i contributi al lavoratore che gode degli effetti di legge; quindi, con l’abuso dei permessi si commette una vera e propria frode all’Inps.

Detto ciò, da un punto di vista tecnico in senso stretto, non esiste alcun tipo di prescrizione sul legare le ferie ai permessi dovuti per la 104. L’importante è che non vengano snaturati nel loro scopo; ossia l’assistenza a un familiare. Ora, le norme ormai stabiliscono che il lavoratore non deve passare tutte le 24 ore di permesso con il familiare disabile. Però, è logico, per non incorrere nel rischio di licenziamento bisognerà quantomeno essere nella stessa città del parente assistito.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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