La Scandinavia e i suicidi: numeri oltre gli stereotipi

Pubblicato il 6 Agosto 2014 alle 11:50 Autore: Antonio Scafati

C’è l’immagine della Scandinavia dove tutto funziona, dove il welfare è efficiente e generoso, dove la qualità della vita è elevata. Ma c’è anche l’immagine che descrive la Scandinavia come una terra buia, dove la gente alza spesso il gomito e dove ci si toglie la vita più che altrove. La Svezia si porta appresso questo stereotipo sin dagli anni ’50, ad esempio. Eppure il paese fa registrare un tasso di suicidi inferiore a Francia o Germania, e di poco superiore agli Stati Uniti.

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La realtà è che il numero dei suicidi in Scandinavia è sì alto, ma non più alto di tanti altri paesi.

L’anno scorso in Svezia 1.600 persone si sono tolte la vita. Per il secondo anno di fila è stato registrato un aumento. Nel 2011 i suicidi erano stati 1.378. Ma sul lungo periodo i numeri sono in calo. Bisogna risalire al 1996 per avere dati superiori al 2013. Gli anni Ottanta e Novanta facevano registrare casi di suicidio molto più alti rispetto a quelli attuali. È così anche in Finlandia. L’anno scorso la polizia ha contato 816 casi: cinque per cento in più rispetto all’anno precedente ma comunque anni luce distante dai 1.500 del 1990.

svezia

Photo by  marcus.putzCC BY 2.0

A far riflettere la Svezia è il numero di suicidi nella fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni: 176 nel 2013, mai così tanti nell’ultimo quarto di secolo. Occorre tornare indietro fino al 1989 per ritrovare nelle tabelle una cifra più alta: 205 suicidi tra i 15 e i 24 anni. Gli studenti delle scuole secondarie rappresentano il gruppo più difficile da indagare per gli esperti: i ragazzi non fanno emergere il malessere, non chiedono aiuto e si tolgono la vita senza che famiglie, amici e insegnanti si rendano conto di qualcosa. All’origine del gesto estremo possono esserci sentimenti di emarginazione, dubbi sulla propria identità sessuale, ma anche fenomeni di bullismo.

In Danimarca invece a suicidarsi sono in percentuale soprattutto gli anziani. Complessivamente, un terzo di quelli che scelgono di togliersi la vita sono over 60. Le statistiche si impennano verso l’alto tra coloro che hanno più di ottant’anni. Solitudine, insoddisfazione, isolamento e abuso di alcol sono spesso alla base della decisione di farla finita. Anche in Finlandia sono sempre più numerosi i casi di suicidio tra gli anziani: le cause sono simili. Le donne scelgono soprattutto i farmaci, gli uomini tendono a togliersi la vita in modo più violenti.

Immagine in evidenza: photo by Philippe PutCC BY 2.0

L'autore: Antonio Scafati

Antonio Scafati è nato a Roma nel 1984. Dopo la gavetta presso alcune testate locali è approdato alla redazione Tg di RomaUno tv, la più importante emittente televisiva privata del Lazio, dove è rimasto per due anni e mezzo. Si è occupato per anni di paesi scandinavi: ha firmato articoli su diverse testate tra cui Area, L’Occidentale, Lettera43. È autore di “Rugby per non frequentanti”, guida multimediale edita da Il Menocchio. Ha coordinato la redazione Esteri di TermometroPolitico fino al dicembre 2014. Follow @antonio_scafati
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