Pace fiscale 2019: fasi accertamento e contenzioso, chi resta fuori

Pubblicato il 5 Settembre 2018 alle 09:16 Autore: Giuseppe Spadaro
Pace fiscale 2019 fasi accertamento e contenzioso, chi resta fuori

Pace fiscale 2019: fasi accertamento e contenzioso, chi resta fuori

Pace fiscale 2019: le fasi da superare


L’avvio della pace fiscale è da collegare alla scadenza della Legge di Bilancio. Più volte i principali esponenti del Governo hanno rilanciato la necessità di approvare la misura fiscale. E sono tantissimi gli italiani interessati ad utilizzarne i benefici. Come funzionerà? Per ora si ragiona solo di ipotesi. Le ultime indiscrezioni parlano della possibilità che il Governo preveda 3 livelli di intervento. Di certo il ministro dell’Economia Tria ha più volte chiarito che va considerato come uno strumento da mettere a disposizione del contribuente. Il cui senso dovrà essere di ‘favorire il rientro dei debiti’.

Pace fiscale 2019, i tre livelli di intervento

L’idea che i tecnici starebbero mettendo a punto passa da una riduzione di imposte, sanzioni e interessi a carico del contribuente. Quali sono i tre livelli di intervento della pace fiscale 2019? Prima fase: precedente all’accertamento fiscale vero e proprio. Seconda fase: successiva all’accertamento, con l’obiettivo di ridurre in modo significativo i contenziosi potenziali. Terza fase: contenzioso tributario. Per ognuno dei livelli descritti il provvedimento dovrà prevedere sconti su imposte, sanzioni ed interessi. Il tutto in una logica complessiva che tenga conto della capacità economica del contribuente. Ma anche della somma complessiva e della probabilità di chiusura del contenzioso.

Pace fiscale 2019, i dettagli per ogni livello di intervento

In cosa potrà consistere la prima fase? Pre accertamento e contenzioso. Una sorta di verificare per correggere o regolarizzare errori. Le anticipazioni riferiscono di versamenti del 15%  sulla parte incrementale delle imposte dirette dovute. Invece il secondo livello riguarderebbe la fase del contenzioso potenziale. Ovvero dai processi verbali di constatazione emessi dalla Guardia di Finanza agli avvisi di accertamento. La possibilità qui è di applicare misure simili a quelle già attuate con la rottamazione e la rottamazione bis. Il terzo e ultimo livello interviene nella fase del contenzioso.

Cosa si ipotizza? Uno sconto 50% dopo il primo grado di giudizio nel caso in cui la controversia veda inizialmente prevalere il contribuente evitando di proseguire il contenzioso; sconto tra 50% e 80% nel secondo grado di giudizio; lo sconto dell’80% se il contribuente vince anche in Commissione regionale; infine sconto 20% nel terzo grado di giudizio. Non ci sono certezze circa le percentuali qui riportate ma si tratta appunto solo di ipotesi. E sono costruite sulla base delle dichiarazioni fatte finora da esponenti del governo e tecnici coinvolti nelle fasi preliminari.

Pace fiscale 2019, recupero risorse e voluntary disclosure

L’obiettivo dichiarato del Governo è di recuperare risorse economiche che abbiano come utilità quella di finanziare altre misure che il’esecutivo sta progettando. Un’altra idea al vaglio è la cosiddetta voluntary diclosure sul contante e sulle cassette di sicurezza detenute all’estero. Già lo scorso anno il governo Gentiloni aveva considerato tale eventualità. Il precedente esecutivo aveva stimato un’imposta fissa al 35% e il reinvestimento obbligatorio dell’eccedenza in titoli di stato o bond.

Il Governo Conte pare stia ragionando di una percentuale tra il 15% ed il 20%. Sempre stando a quanto riferito dal Sole 24 Ore si intende così favorire il rientro dei capitali in contanti o custoditi nelle cassette di sicurezza dagli italiani con il versamento di una cedolare. Per regolarizzare il contante detenuto all’estero o nelle cassette di sicurezza versando la percentuale da fissare. A quel punto l’eccedenza fatta rientrare in Italia dovrà essere obbligatoriamente investita in Piani individuali di risparmio di medio e lungo periodo.

TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER

PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM

L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
Tutti gli articoli di Giuseppe Spadaro →