Amanita falloide: sintomi e conseguenza dell’avvelenamento da fungo

Pubblicato il 14 Settembre 2018 alle 20:13 Autore: Giuseppe Spadaro
Amanita falloide sintomi e conseguenza dell'avvelenamento da fungo

Amanita falloide: sintomi e conseguenza dell’avvelenamento da fungo

A fare scattare l’allarme è l’episodio che si è verificato a Rocca di Papa, nella città metropolitana di Roma Capitale, dove un’intera famiglia si è avvelenata mangiando funghi letali. I due più anziani sono morti; gli altri familiari per un totale di sei persone versano in gravi condizioni. Tutto dopo aver cenato e ingerito l’Amanita falloide. I funghi sono stati raccolti da uno dei familiari che non ha riconosciuto il pericolo legato al tipo di fungo. La causa formale dei decessi avvenuti al Policlinico Gemelli è ‘un’insufficienza multiorgano acuta provocata dall’ingestione dell’Amanita Falloide’.

Amanita falloide, a cosa è dovuta tanta pericolosità

Si intuisce dalla descrizione dell’episodio verificatosi nel Lazio la grande pericolosità dell’Amanita falloide. Infatti anche dosi minime del suo veleno provocano la morte. In più c’è un aspetto che la rende ancora più insidiosa. Il fatto che somigli e ad altre specie di funghi, simile perfino a funghi che appartengono a diversi generi. A causa di ciò l’Amanita falloide viene spesso confusa con funghi, invece, del tutto innocui. A quanto pare è proprio quello che è successo nell’ultimo caso che ha provocato la morte di due persone e su cui indaga la Procura di Velletri.

Gli esperti di funghi chiamano l’Amanita falloide anche in altri modi. Tra cui ‘angelo della morte’; ‘tignosa verdognola’, ‘agarico falloide’ e ‘tignosa morteada’.

Amanite falloide: descrizione

L’Amanita falloide, è un fungo che può assumere infinite forme, ma, in ogni caso, presenta delle caratteristiche precise. Quali sono? Il cappello ha una forma di campanula o di cono, qualche volta di un emisfero, il suo colore può variare dal grigio al giallo o dal bruno al molto chiaro, quasi bianco. Il gambo dell’amanita falloide ha la caratteristica conformazione del fallo e tende ad espandersi di lato sempre di più via via che si scende. Le lamelle dell’amanita falloide sono disuguali e disposte fittamente, libere in corrispondenza del gambo. L’anello, che si trova nella regione pre-apicale. La carne dell’amanita falloide si rivela per lo più di consistenza fibrosa, è molto soda e di colore bianco. L’Amanita falloide si trova con più facilità nei boschi pieni di fronde, in genere molto da presso le conifere e/o le querce, prediligendo il periodo estivo e quello autunnale.

Amanite falloide, perché è letale

La sua tossicità è dovuta ai seguenti composti chimici: le falloidine e le amantine. Anche in caso di cottura non varia il suo livello di pericolosità. Una dose letale di veleno è anche di soli 0,1 milligrammo per ogni chilo di peso della vittima.

L’incidenza di avvelenamento da amanita falloide è altissima. Quasi sempre per la vittima c’è poco da fare. Un solo milligrammo è infatti sufficiente per danni al fegato non rimediabili. I primi sintomi compaiono a poche ore di distanza dall’assunzione e si presentano sotto forma di disturbi intestinali.

Amanite falloide, sintomi e diverse fasi

Ci sono 4 fasi: la prima è l’incubazione delle tossine si chiama ‘fase di latenza’. La seconda fase dalle dodici alle quaranta ore con sintomi a livello gastrointestinale. Si presentano dolori a livello dell’addome, diarrea, eccessiva sudorazione e vomito. Nella seconda fase possono presentarsi complicazioni gravi. Come ipovolemia e disidratazione, acuta insufficienza renale, sino alla morte. La terza fase determina aumenti dei livelli di bilirubina e transaminasi. Porta ad emorragie interne.

La fase che viene subito prima del decesso (grave insufficienza epatica), interviene, invece, a distanza di quattro, massimo cinque giorni dall’ingestione dell’amanita falloide.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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