Mondiali ciclismo Innsbruck 2018: il fenomeno Evenepoel ai raggi X

Pubblicato il 28 Settembre 2018 alle 20:52 Autore: Cesare Fabrizi
Ciclismo Nibali Froome

Mondiali ciclismo Innsbruck 2018: il fenomeno Evenepoel ai raggi X

È finora l’uomo copertina della rassegna iridata di Innsbruck. Remco Evenepoel ha conquistato 2 medaglie d’oro, una nella cronometro e una nella prova in linea.

Nessuno era mai riuscito in questa impresa nella categoria under 23.

Qualcosa di eccezionale, dato che il 18enne belga corre da appena diciassette mesi e che già agli europei di Brno aveva fatto la doppietta, esattamente come anche ai campionati del Belgio.

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Mondiali ciclismo Innsbruck 2018: lo show di Evenepoel nella prova in linea

Il giovane Remco, che su 45 gare disputate ne ha vinte ben 35, non si accontenta di vincere, vuole stravincere!

Nella prova in linea degli Europei ha vinto con dieci minuti di vantaggio sul secondo, ieri ha trionfato dopo aver perso due minuti in una caduta e dopo aver saltato tutti gli avversari uno ad uno, un po’ come Pantani ad Oropa nel 1999 o sul Mont Ventoux nel 2000.

L’arrivo poi è stato trionfale: dopo averli staccati tutti, ha incitato la folla e poi ha tagliato il traguardo sollevando la bicicletta.

Un po’ Merckx e un po’ Sagan verrebbe da dire.

Mondiali ciclismo Innsbruck 2018: il passato da calciatore di Evenepoel

Ma la cosa più sconcertante è che questo baby prodigio fino a un anno e mezzo fa giocava, e molto bene, a calcio.

Addirittura ha militato nelle giovanili dell’Anderlecht prima e del PSV dopo ed era inoltre il capitano della nazionale Under 17 belga.

L’anno prossimo, a soli 19 anni, passerà professionista alla Quick-Step, il team del suo idolo Philippe Gilbert, nonostante l’avessero cercato anche la Sky e la Mitchelton.

Questo prodigio vince a cronometro, vince le corse di un giorno e punta a vincere tutti e tre i grandi giri.

Vuole diventare “The Goat“, il più grande di tutti i tempi, come indica il gesto fatto per esultare a imitare la barba della capra, reso celebre da CR7.

Ma non ditegli che è il nuovo Merckx: lui, come dice sempre, è Remco.

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