Pace fiscale 2018: decreto in vigore a fine settembre. I punti principali

Pubblicato il 3 Ottobre 2018 alle 07:47 Autore: Giuseppe Spadaro
Pace fiscale 2018 decreto in vigore a fine settembre I punti principali

Pace fiscale 2018: decreto in vigore a fine settembre. I punti principali

Rottamazione cartelle 2018 e pace fiscale 2019: le ultime novità


Per i contribuenti l’1 ottobre rappresenta una data da segnare sul calendario per il pagamento delle imposte. Infatti chi ha deciso di rateizzare il pagamento delle cartelle dovrà ricordarsi di versare il dovuto. Nel frattempo l’esecutivo è al lavoro per chiudere il cerchio sui dettagli della cosiddetta pace fiscale. C’è chi attacca politicamente il Governo e parla di condono vero e proprio sotto mentite spoglie.

Pace fiscale 2018, ipotesi decreto d’urgenza

Gli esponenti del Governo Conte, come ad esempio Salvini, hanno confermato l’intenzione di dare la possibilità a chi lo vorrà di azzerare i debiti col fisco in maniera vantaggiosa. In tal proposito si fa gradualmente largo l’ipotesi di un decreto d’urgenza che possa avere come oggetto le misure fiscali. Se fosse confermata tale ipotesi il decreto conterrebbe le misure necessarie a varare la flat tax per le partite Iva; oltre alla detassazione dell’Ires per chi sceglie di investire su beni e nuove assunzioni. I tempi sarebbero strettissimi. Cioè entro fine settembre.

Pace fiscale 2018, possibili percentuali di aliquote

Come funzionerebbe la pace fiscale? L’idea che circola con maggiore insistenza prevede di dare una possibilità ai contribuenti di azzerare i debiti. Ciò avverrebbe con diverse aliquote: dal 6 al 25%. Per molti cittadini si (im)pone il dubbio se continuare a pagare in base alle rateizzazioni della rottamazione delle cartelle o attendere le nuove opportunità della ‘pace fiscale’. Ma nel secondo caso il rischio è di ritrovarsi comunque escluso dalla platea dei beneficiari della ‘pace fiscale’.

Secondo alcune indicazioni le agevolazioni interesserebbero coloro che hanno soglie variabili tra i 100 mila ed 1 milione di euro. Ma qui sembra che vi siano divergenze di vedute tra Lega e M5S. Infatti la Lega di Salvini preferirebbe maglie più larghe. Mentre il M5S è per limitare le agevolazioni solo ai piccoli contribuenti.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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