Legge di bilancio 2019: misure per le imprese, cosa cambia

Pubblicato il 22 Ottobre 2018 alle 15:10 Autore: Giovanni De Mizio
Pace fiscale legge di bilancio

Legge di bilancio 2019: misure per le imprese, cosa cambia

Si tinge di incertezza per le imprese la legge di bilancio 2019. Sono molti i dubbi relativi alle misure più importanti su cui le imprese attendono maggiori notizie.

Mentre ancora mancano le certezze sull’esatta architettura della manovra, le rappresentanze delle aziende esprimono le proprie preoccupazioni su agevolazioni che potrebbero essere interrotte dall’esecutivo gialloverde.

Legge di bilancio: il tavolo IRES

Sappiamo che il governo desidera tagliare l’IRES (l’imposta sul reddito delle società) al 15% (ora è al 24) per le imprese che reinvestono gli utili. Le aziende che quindi comprano nuovi macchinari, assumono nuovo personale o in generale espandono le proprie attività (anche di ricerca) potrebbero godere di una imposizione inferiore.

La stessa aliquota dovrebbe essere applicata alle aziende che investono in progetti che permettono di ridurre il proprio impatto ambientale (IRES verde). Sul punto però ci sono minori dettagli.

Assolombarda, che riunisce le imprese delle province di Milano, Monza, Brianza e Lodi, di contro, propone all’esecutivo di tagliare l’IRES per tutti al 17%, ma di tassare con un 7% aggiuntivo gli utili distribuiti. Per le imprese ci sarebbero meno vincoli, ma questo andrebbe contro la volontà “indiretta” del governo di incentivare le assunzioni.

Assolombarda propone inoltre che in legge di bilancio sia presente la solita abolizione dell’IRAP (ma in questo caso i problemi di bilancio si farebbero ancora più gravi).

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Legge di bilancio: cosa non c’è (ancora)

E veniamo alle mancanze. Finora si è ritenuta certa la riproposizione di misure già in essere, fra cui gli incentivi all’industria 4.0 e il superammortamento.

Per quanto riguarda il pacchetto di agevolazioni per il Piano Impresa 4.0, non sono ancora note le intenzioni del governo in legge di bilancio.

Dovrebbero essere prorogati superammortamento e iperammortamento. Il primo riguarda nuovi beni strumentali materiali ad uso durevole, da utilizzare all’interno del processo produttivo dell’impresa. Per esempio va bene acquistare un computer per progettare un prodotto, non va bene acquistarlo da un grossista per rivenderlo.

Al momento l’azienda può aumentare il costo del bene del 30%. Di conseguenza un bene acquistato a 100 euro verrà iscritto in bilancio a 130, permettendo all’impresa di pagare meno imposte. Il superammortamento era al 140% fino al 2017, è sceso al 130% nel 2018 e potrebbe scendere ancora nel 2019.

L’iperammortamento riguarda i beni strumentali ad alta tecnologia, fondamentali per lo sviluppo delle imprese 4.0. In questo caso la percentuale di ammortamento è di ben il 250% sui macchinari e del 140% sul software. Il governo vorrebbe rimodularla, ossia ridurla per gli investimenti di maggiore entità. Più grande è l’investimento, minore la percentuale: si parla di scendere al 150% per investimenti sopra i 20 milioni di euro.

Nessuna notizia, invece, sull’incentivo alla formazione 4.0. Si tratta di un credito d’imposta al 75% per le aziende che investono nella formazione del personale introdotto dal governo Gentiloni.

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