Università italiane: studenti insoddisfatti, i punti critici

Pubblicato il 28 Ottobre 2018 alle 10:53 Autore: Gloria Sahbani
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Università italiane: studenti insoddisfatti, i punti critici

Gli studenti delle università del Bel-paese, secondo un sondaggio internazionale condotto qualche mese fa da Sodexo, sono i più insoddisfatti del mondo. A confronto con India, Cina, Stati Uniti, Spagna, Regno Unito, l’Italia mostra percentuali sconfortanti: solo 6 studenti su 10 sono appagati della loro formazione accademica.

Vita all’università: il sondaggio della Sodexo

La Sodexo è un’azienda che opera nel settore dei servizi per le imprese, per il settore pubblico e per i privati. Qualche tempo fa ha condotto un sondaggio basato su interviste fatte a 4000 studenti dell’università. In Italia quasi 4 universitari su 10 (38%) rivelano di non essere soddisfatti della propria vita. Addirittura quasi 1 giovane su 2 (46%) non è contento del proprio percorso accademico.

Confrontando lo stivale con la realtà internazionale, la situazione appare ancora più preoccupante. India (82%), Cina (76%), Regno Unito (75%), Stati Uniti (73%) e Spagna (70%) risultano essere i paesi in cui gli studenti sono decisamente più felici . Inoltre, ben il 36% degli italiani ha pensato almeno una volta di abbandonare l’università, contro il 5% dei cinesi e il 20% degli indiani, preceduti solo dai pari età inglesi (37%).

Università: i motivi dell’insoddisfazione

Il sondaggio della Sodexo ha analizzato anche le motivazioni che sono alla base dell’infelicità degli studenti che intraprendono un percorso accademico. Tra i principali motivi di insoddisfazione, troviamo al primo posto l’eccessivo carico di lavoro (51%). Al secondo posto la mancanza di equilibrio tra tempo per lo studio, socializzazione e lavoro (44%). Al terzo posto vi è invece la possibilità di trovare lavoro dopo la laurea (43%).

Essenziale è il dato relativo al tempo dell’insegnamento, che appaga il 56% del totale contro il 70% della media. Impossibile da tralasciare è anche l’aspetto economico: oltre 4 studenti su 10 (43%) si dichiarano preoccupati dalla gestione delle spese quotidiane, dato poco superiore alla media sovranazionale (40%).

Gli studenti italiani sono anche tra i più pessimisti nel ritenere che l’università possa aiutarli a risolvere i loro problemi, come quelli legati all’alloggio (53%), alla salute (47%), alla vita sociale (46%) e alle finanze (44%), tutti valori sopra la media.

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Università: questione di sfiducia

Franco Bruschi, head of Schools & Universties Segment Med Region di Sodexo, ha spiegato che “per attrarre le menti più brillanti e continuare a stimolarle, le università non devono solo fornire istruzione, ma devono anche rivolgere la loro attenzione alla qualità della vita degli studenti e di tutti coloro che lavorano all’interno dei campus”.

Attenzione che richiede ancora un lungo lavoro da parte degli atenei, soprattutto quelli italiani, i cui studenti hanno una scarsa fiducia nel durante e nel post-percorso di studi. Il 39% non crede di essere in grado di cercare il lavoro dopo il titolo di studio.

Il 31% non crede di raggiungere una votazione che corrisponda alle proprie aspettative dopo aver discusso la tesi. Tra le inferiori nella classifica delle motivazioni d’insoddisfazione, troviamo il senso di solitudine (19%), la nostalgia di casa (10%) e i debiti accumulati durante il percorso di studio (8%).

Per il 3% le motivazioni sono di altra natura, mentre solo il 2% ha dichiarato di non patire alcuna preoccupazione.

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