Prescrizione presuntiva: cos’è, durata e come funziona

Pubblicato il 8 Novembre 2018 alle 19:04 Autore: Claudio Garau
Come funziona la prescrizione presuntiva. Prescrizione: l'emendamento del dl anticorruzione, chi è a favore e chi contro. Come funziona la prescrizione? sondaggi politici, concorsi pubblici, magistratura, corte dei conti, trattativa stato-mafia

Prescrizione presuntiva: cos’è, durata e come funziona

In un momento storico in cui la prescrizione è uno degli argomenti più dibattuti pubblicamente, occorre fare un po’ di luce su un istituto simile ad essa, ma diverso per alcuni aspetti. Si tratta della prescrizione presuntiva, da distinguere dalla più nota e diffusa prescrizione estintiva o ordinaria. Vediamo di fare un po’ di chiarezza su un concetto che sarà noto a chi ha studiato legge, ma non altrettanto a chi non ha familiarità con il diritto.

Prescrizione estintiva e prescrizione presuntiva

Prima di soffermarci più ampiamente sul concetto di presunzione presuntiva, occorre distinguere tra prescrizione estintiva e presuntiva. La prima fa sì che un diritto cessi di esistere per l’ordinamento giuridico, a causa del decorso di un certo lasso di tempo. La prescrizione estintiva provoca la perdita del diritto e l’impossibilità di esercitarlo, salvo che il titolare decida di esercitarlo con qualsiasi atto. Tale atto ha la capacità di interrompere il decorso del termine e farlo iniziare di nuovo da capo.

La prescrizione presuntiva ha un fondamento diverso. Anzitutto ha mediamente termini più brevi della prescrizione ordinaria e, decorsi tali termini, il legislatore presume che il credito in gioco sia stato saldato dal debitore. Il fatto che ci sia presunzione, non significa estinzione effettiva. Pertanto, vale la possibilità di fornire prova contraria a sostegno del proprio diritto. Tale dimostrazione però, al lato pratico, non è semplice. La prescrizione presuntiva ha la sua giustificazione nel regolamentare, con una certa elasticità, diritti patrimoniali di valore modesto e tipici della quotidianità. Pertanto tali diritti non richiedono particolari formalismi.

I termini della prescrizione presuntiva

Tali termini sono mediamente più brevi della prescrizione ordinaria (vanno da sei mesi a tre anni) e, se guardiamo alla casistica contenuta nelle norme, sono davvero tante le situazioni in cui è in gioco tale tipo di prescrizione. Facciamo qualche esempio. Per ciò che concerne la prescrizione entro 1 anno, l’eventualità più classica è forse la prescrizione del diritto di credito dei commercianti per il prezzo di merci vendute a privati. Altri esempi di prescrizione presuntiva entro un anno riguardano i diritti dei prestatori di lavoro, per le retribuzioni corrisposte a periodi non superiori al mese. E’ prescritto invece in tre anni il diritto di credito dei professionisti, per il compenso dell’opera prestata e per il rimborso delle spese correlate.

Il funzionamento della prescrizione presuntiva

Se è vero che la prescrizione presuntiva è fondata su una presunzione che un diritto si sia estinto e non sull’estinzione effettiva di esso, il creditore può dimostrare in giudizio comunque il contrario. L’onere della prova grava però esclusivamente sul creditore, lasciando il debitore libero di non dover dimostrare alcunché circa l’estinzione del debito. L’ordinamento giuridico rende però difficile la dimostrazione del credito per il creditore, dato che per vincere la presunzione egli potrà soltanto augurarsi che il debitore ammetta di non aver pagato il debito o che giuri innanzi al giudice che il debito sia davvero venuto meno.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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