Claudio Borghi contro l’Ue: “procedura di infrazione è ingiusta”

Pubblicato il 23 Novembre 2018 alle 12:12 Autore: Gloria Frugoni
Claudio Borghi contro l'Ue: "procedura di infrazione è ingiusta"

Claudio Borghi contro l’Ue: procedura di infrazione è ingiusta

Ospite di Omnibus su La7 Claudio Borghi della Lega ha criticato la Commissione Europea in relazione all’annuncio di voler avviare una procedura d’infrazione contro l’Italia.

Lo ha fatto chiedendosi come sia possibile avviare una procedura d’infrazione in assenza di violazioni. E ha lanciato una provocazione: “Se la UE vuole i suoi numeri nella manovra si possono mettere e poi non rispettarli in seguito e l’Italia non avrebbe sanzioni”.

L’esponente della Lega ha quindi ribadito che il governo ha agito nella trasparenza e correttezza indicando già nel DEF numeri veritieri.

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Il Presidente della Commissione Bilancio della Camera nel suo intervento durante Omnibus su La7 ha poi aggiunto: “Fino ad adesso siamo vissuti in un mondo in cui c’era qualcuno che diceva o prometteva un numero. Questo numero non lo rispettava e la sanzione non arrivava”.

Dopo essersi soffermato sul fattore previsionale alla base di ogni manovra Borghi ha fatto riferimento al Def di Padoan del 2015: “Se guardiamo come si sono evoluti i numeri di questo Def, nonostante un’economia internazionale che andava a migliorare, noi oggi dovremmo avere secondo quello che scriveva Padoan sul Def che tutti in Europa accoglievano tra gli applausi. Dovremmo avere un debito Pil a 127%, se abbiamo il 131% significa che ci sono differenze di circa 80 miliardi”.

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“A noi non costerebbe niente – ha continuato Borghi – e potremmo scrivere sulla manovra, sul Def che facciamo zero di deficit. E poi fare il cavolo che vogliamo come hanno fatto tutti gli altri”. E a quel punto ha affondato il colpo contro l’Europa: “Ma vi sembra una maniera seria di gestire un Continente?”.

Ha quindi messo in risalto una contraddizione in base alla quale “è importante quello che si scrive anziché quello che si fa”. Infine Borghi ha affermato che l’atteggiamento ostile da parte dell’Europa dipende dal fatto che il Governo non fa atto di sottomissione e quindi deve essere punito per quello”.

(Nota: dopo la pubblicazione, il contenuto del presente articolo è stato modificato in data 2 aprile 2019)

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