Verso il Pallone d’Oro 2018: Cristiano Ronaldo, regno finito?

Pubblicato il 30 Novembre 2018 alle 18:09 Autore: Stefano Schianca
Cristiano Ronaldo
Verso il Pallone d’Oro 2018: Cristiano Ronaldo, regno finito?

14 agosto 2002. Lo Sporting Lisbona per giocare la Champions League ha bisogno di una vittoria contro l’Inter nei preliminari della competizione. In quell’occasione non avrebbe giocato Ronaldo, il fenomeno brasiliano, ma sarebbe stata una data storica per l’altro Ronaldo, Cristiano.

I portoghesi non avrebbero passato il turno, a beneficio dell’Inter impostasi al ritorno per 2 a 0. Ma in quella data storica per il calcio sbocciò un campione, con un palmarés corredato, tra le decine di titoli, di cinque Palloni d’Oro e 5 Champions League, oltre al Campionato Europeo vinto con il Portogallo.

Quella “macchina perfetta” che ovunque la metterai ti garantirà emozioni. Quel calciatore che ogni volta che lo vedrai giocare ti farà sognare. Quell’uomo che con il suo talento e la sua leadership ti farà vincere.

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Verso il Pallone d’Oro 2018: le caratteristiche di Cristiano Ronaldo

Il talento portoghese della Juventus non ha bisogno di presentazioni. In quanto a dedizione negli allenamenti e costanza di rendimento è sicuramente uno dei migliori della storia non solo del calcio, ma dello sport in generale.

Il livello di questo giocatore è di un altro mondo. Segna con una facilità incredibile ed è difficile trovare le parole per definirlo.” – Carlo Ancelotti.

Ronaldo è dotato di una grande velocità palla al piede (è uno dei giocatori più veloci in assoluto, con una velocità massima media di 33,6 km/h), il suo atletismo e la sua forza fisica sono frutto di un duro e costante allenamento individuale, che ha dato i suoi frutti: CR7 dimostra una capacità di tenere palla, di resistere ai contrasti e di superare avversari come pochi altri.

È dotato di una grande tecnica individuale. Nel suo bagaglio rientrano caratteristiche di repertorio uniche come finte e doppi passi che confondono gli avversari, che si possono solo arrendere una volta che parte in corsa. Il dribbling è un marchio di fabbrica “made in Cristiano”: un movimento unico, rapido, preciso e affascinante, tanto da ammaliare pure gli avversari, che possono solo inchinarsi di fronte al talento portoghese.

È un destro naturale, ma in grado di calciare e seminare il panico con entrambi i piedi.

Una sua grande peculiarità è la posizione in campo. Per anni ha giocato e incantato in quella fascia sinistra, ma si è messo spesso anche a disposizione sulla destra, con risultati altrettanto ottimi. Nonostante si definisca un’ala, quando il mister decide di schierarlo come centravanti, il gol è (quasi sempre) assicurato. Il suo talento di ricoprire il ruolo di centravanti è dato dalle sue capacità di accentrarsi e di effettuare inserimenti in area dalla fascia sinistra.

Il gol è nel suo sangue, segnare è il suo destino. Cristiano Ronaldo ha (finora) realizzato un qualcosa come 686 reti in 966 partite. Straordinario, fenomenale. O semplicemente, Cristiano Ronaldo, per la gioia dei tifosi bianconeri.

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Verso il Pallone d’Oro 2018: Cristiano Ronaldo, la carriera

Una carriera emozionante la sua, che passa dal suo paese d’origine, il Portogallo, fino all’Inghilterra, prima di Spagna e Italia.

Ma facciamo ordine. Comincia il suo percorso calcistico nell’Andorinha, squadra dove il padre lavorava come magazziniere. Nel 1995 si trasferisce al Nacional e nel 1997 allo Sporting Lisbona, pagando il giovane Cristiano 12mila euro. Ronaldo è il giovanissimo più pagato del paese.

Esordisce il 14 agosto 2002 in prima squadra contro l’Inter. Con lo Sporting milita un anno in prima divisione, vincendo la Supercoppa Portoghese.

Nel 2003 avviene il suo trasferimento al Manchester United; pagato oltre 12 milioni di sterline, è il teenager più costoso della storia inglese a quel tempo. Coi Red Devils Ronaldo si consacra a livello mondiale, trasformandosi anno dopo anno nel giocatore che conosciamo e amiamo. Sotto la guida di Ferguson vince 3 Premier League, 2 Coppe di Lega e 2 Community Shield. Nel 2008, inoltre, porta in quel di Manchester il trofeo più importante: la Champions League, la prima di molte per lui.

Il Real Madrid ha sempre avuto come tradizione quella di portare sotto la propria ala i migliori talenti. Ronaldo non è da meno e si unisce nel 2009 alla causa delle Merengues. Col Real Madrid Ronaldo si consacra definitivamente al fianco di Messi come il miglior calciatore al mondo e della sua generazione. 2 i Campionati Spagnoli vinti, insieme a 2 Supercoppe di Spagna e 2 Coppe del Re. Ma l’aspetto più straordinario rimane la Champions, il trofeo di cui Cristiano è più innamorato. 4 le Coppe dei Campioni vinte dal portoghese a Madrid, 5 in totale.

In seguito alla straordinaria vittoria di Kiev ai danni del Liverpool Ronaldo ricerca nuove esperienze, nuovi stimoli. La Juventus è il posto giusto per lui. Operazione da 400 milioni di euro in totale, e il miracolo è servito.

Il sogno diventa realtà, Ronaldo è davvero bianconero.

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Verso il Pallone d’Oro 2018: Cristiano Ronaldo e la Nazionale

Per la Nazionale portoghese Cristiano Ronaldo ha da sempre rappresentato il faro illuminante, la chiave di volta per la conquista della vittoria. Ronaldo è un fenomeno, questo si sa e in un palcoscenico come quello portoghese, ricco di talenti ma povero di altre leggende del suo calibro, è chiamato a tirar fuori il suo straordinario carisma per trascinare i propri compagni.

Esordisce con la maglia della Nazionale nel 2003, in un’amichevole vinta per 1 a 0 contro il Kazakistan, partecipa agli Europei del 2004, 2008, 2012 e 2016 e a tutti i Mondiali di quegli anni.

Ma la vera consacrazione avviene nel 2016, quando porta i suoi compagni alla conquista dell’Europeo di Francia. Nonostante sia uscito in quella storica finale contro i padroni di casa Bleus per infortunio, ha saputo trascinare i suoi dalla panchina. Una vittoria dal sapore dolce e liberatorio.

Verso il Pallone d’Oro 2018: le chance di vittoria di Cristiano Ronaldo

Dopo le ultime tre vittorie di fila, quest’anno Cristiano Ronaldo è destinato a rimanere addirittura fuori dal podio, assieme all’eterno rivale Leo Messi e anche ad Antoine Griezmann.

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L'autore: Stefano Schianca

Stefano nasce il 19/11/1996 a Vigevano, vicino Milano. E' Studente di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, a Milano. Sin da piccolo coltiva la grande passione per il giornalismo, in particolare quello sportivo, per il calcio e lo sport più in generale. Il suo sogno è quello di trasformare tutto ciò in un lavoro.
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