Romano Prodi e la Moneta Unica Mondiale

Pubblicato il 17 Luglio 2009 alle 08:05 Autore: Redazione

Romano Prodi e la Moneta Unica Mondiale

Romano Prodi alle Nazioni Unite (26 settembre 2007)

Riporto questa interessante riflessione di Romano Prodi, apparsa su Messaggero in cui prospetta, a seguito delle dichiarazioni del Governatore della Banca Centrale Cinese Zhou Xiaochuan, la possibilità di una moneta unica globale (non vorrei spingermi oltre a questo attributo al momento) come fattore di stabilità monetaria e finanziaria.

ROMA (16 luglio) – Negli anni nei quali in Europa si stava costruendo l’euro, gli incontri bilaterali che ogni anno avevano luogo fra l’Unione europea e la Cina si svolgevano in un modo abbastanza particolare.

Nella prima parte della riunione veniva sbrigata con una certa rapidità l’agenda programmata. In seguito il presidente Jang Zemin iniziava un analitico bombardamento di domande molto semplici e dirette. Chiedeva se davvero sarebbero scomparse le vecchie monete nazionali come il marco tedesco o il franco francese (nulla mi domandò riguardo alla lira) e poi se sarebbe stata creata una carta moneta comune e, infine se, a mio parere, sarebbe stato opportuno per la Cina immettere l’euro fra le riserve monetarie del Paese.

La mia risposta a tutte queste domande era evidentemente positiva e cercava anche di essere rassicurante nelle motivazioni.

L’euro divenne poi una realtà e, come sappiamo, nei primi mesi di vita il suo valore si indebolì fortemente nei confronti del dollaro, provocandomi una certa preoccupazione riguardo alla validità dei pareri che mi ero permesso di esprimere in precedenza.

Nell’incontro successivo fui tuttavia rapidamente tranquillizzato dallo stesso presidente che mi disse che la Cina era ancora interessata a comprare euro sia perché il suo valore sarebbe aumentato (e ci prese in pieno) sia soprattutto perché la Cina desiderava vivere in un mondo in cui non vi fosse uno solo al comando e che un maggiore equilibrio fra le monete di riferimento avrebbe costituito un ulteriore passo per ottenere questo risultato. E che quindi era un obiettivo di lungo periodo della Cina avere in portafoglio euro e dollari in misura tra di loro paragonabile.

Una visione chiara e lucida di come gli aspetti economici, politici e monetari sono profondamente legati fra di loro.

Per quanto mi posso ricordare nessun riferimento fu fatto allora ad un potenziale ruolo della moneta cinese in questo nuovo ordine mondiale.

Sono passati poco più di cinque anni e il governatore della banca centrale cinese Zhou, in occasione del G20 e poi del G8, ha proposto la costituzione di una “valuta globale” di riserva per sostituire il dollaro come valore di riferimento degli scambi mondiali.

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L'autore: Redazione

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