Testamento congiuntivo o reciproco: differenza e cos’è di preciso

Pubblicato il 23 Gennaio 2019 alle 15:42 Autore: Claudio Garau

Qual è la finalità del testamento e, in particolare, perchè la legge vieta testamento congiuntivo e testamento reciproco.

Testamento congiuntivo o reciproco, differenza e cos'è di preciso
Testamento congiuntivo o reciproco: differenza e cos’è di preciso

È comune che nei contesti parentali emerga, prima o poi, la rilevanza del cosiddetto testamento. Esso è un atto rigidamente disciplinato dal Codice Civile, proprio per la sua estrema importanza nello stabilire a quali soggetti andranno i beni e le risorse del defunto. Abbiamo già parlato recentemente di ciò che accade in caso sia in gioco un’eredità, vediamo ora quali sono le caratteristiche principali del testamento e, in particolare, il testamento congiuntivo e reciproco.

Testamento: che cos’è e qual è la finalità

Prima di soffermarci su testamento congiuntivo e reciproco, preliminarmente richiamiamo la nozione di testamento. Esso è definito come un un atto giuridico unilaterale, con il quale una persona manifesta il proprio volere e dispone dei propri diritti per il tempo in cui avrà cessato di vivere. In pratica con la redazione di questo documento, l’autore stabilisce la destinazione dei beni facenti parte del suo patrimonio. Sul piano delle caratteristiche, tale atto è unilaterale: affinché sia valido, è cioè sufficiente che rispetti la volontà del testatore, non rilevando eventuali differenti volontà di altre persone. Inoltre è revocabile ed è sempre personale: nessuno può sostituirsi all’effettivo testatore per ciò che riguarda la stesura dell’atto.

Ulteriore caratteristica da conoscere è che tale atto deve sempre essere unipersonale: soltanto una sola persona può redigerlo, mai due o più.

Testamento congiuntivo: che cos’è e perché è vietato dalla legge

È abbastanza chiaro che la legge prevede rigide regole per la stesura di un documento che incide direttamente sulle situazioni patrimoniali dei familiari del testatore. Allo stesso modo, il legislatore è stato chiaro nel disporre il divieto di redigere un testamento congiuntivo (all’art. 589 del Codice Civile). Esso è un atto che viola le regole suddette, in quanto sarebbe caratterizzato dal fatto che due o più volontà distinte, intervengono nella redazione del documento. Qualora fosse redatto, il testamento congiuntivo andrebbe incontro a nullità e quindi in concreto non servirebbe a niente. È evidente che un testamento di questo tipo non consentirebbe di stabilire con esattezza la volontà di ciascuno degli autori. Inoltre, pure il requisito della revocabilità sarebbe posto a rischio, dato che essendovi un concorso di volontà diverse, per l’effettiva revoca, occorrerebbe il consenso di tutti gli autori.

Testamento reciproco: che cos’è e perché è vietato dalla legge

Tra le varie tipologie di testamento che – potenzialmente – potrebbero essere scritte, ce n’è un’altra espressamente vietata dalla legge. Si tratta del cosiddetto testamento reciproco. In esso, due persone dispongono, appunto in uno stesso identico documento, ognuna a favore dell’altra. La ragione del divieto è da rintracciarsi nel fatto che, essendo in gioco un unico atto, la libertà di ciascun autore è condizionata; inoltre, come nel caso del testamento congiuntivo, anche qui una eventuale revoca non potrebbe non realizzarsi se non in modo congiunto.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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