Cina-Usa: progressi nelle trattative commerciali, accordo vicino?

Pubblicato il 25 Febbraio 2019 alle 16:55 Autore: Michele Mastandrea

Cina-Usa: progressi nelle trattative sul commercio, accordo vicino? Volano le borse, ma diversi temi rimangono ancora sul tavolo

Cina-Usa: progressi nelle trattative commerciali, accordo vicino?
Cina-Usa: progressi nelle trattative commerciali, accordo vicino?

A partire dai progressi nei negoziati in corso con la Cina, il presidente americano Donald Trump ha di fatto annunciato prossime evoluzioni positive nei rapporti tra le due superpotenze globali. L’inquilino della Casa Bianca ha infatti comunicato il rinvio della sempre più vicina deadline per raggiungere un accordo con Pechino sui temi commerciali. Dal primo marzo, in mancanza di un accordo, gli USA avrebbero innalzato al 25% dall’attuale 10% i dazi su circa 200 milioni di dollari di prodotti importati dalla Cina.

L’accordo era stato raggiunto ai margini dell’ultimo G20 a Buenos Aires, in Argentina. Lo stesso Trump ha dichiarato che potrebbe nel prossimo futuro incontrare Xi Jinping per firmare l’accordo definitivo. L’incontro dovrebbe tenersi nella tenuta di Trump a Mar-a-Lago, in Florida. Ovviamente, solo se i negoziati continueranno positivamente.

Attraverso una coppia di tweet, Trump ha parlato di passi in avanti rilevanti su temi quali la protezione della proprietà intellettuale e i trasferimenti forzati di tecnologia da parte delle aziende cinesi. Miglioramenti ci sarebbero stati anche riguardo ad agricoltura, servizi e politica valutaria. Questi ambiti dovrebbero sfociare in diversi Memorandum of Understanding chiamati, secondi alcuni fonti, a rendere in seguito materiale l’accordo.

Cina-Usa, ultime notizie: festeggiano le borse cinesi

Da parte sua, il Minsitro degli Esteri cinese Wang Yi ha parlato di progressi sostanziali, con positive ricadute sulla stabilità futura dei rapporti bilaterali. A festeggiare per le ultime notizie sono state soprattutto le borse cinesi. Sia Shanghai che Shenzhen hanno fatto registrare il massimo rialzo giornaliero degli ultimi tre anni. Lo yuan, la moneta cinese, si è inoltre fortemente apprezzato rispetto al dollaro, segnalando così la fiducia del mondo finanziario nelle possibilità di un accordo. Questo era stato scosso anche dai dati al ribasso dell’economia del paese.

La prospettiva di un accordo con la Cina è una buona notizia soprattutto per la base sociale di Trump, in particolare per l’industria agroalimentare. Questa ha da anni nella Cina uno dei mercati di esportazione più redditizi, ed è stata tra i settori più colpiti dalla guerra commerciale e dai contro-dazi cinesi. Nondimeno la mossa di Trump di rinviare la deadline testimonia l’assoluta necessità per il governo americano stesso di ottenere una “vittoria” a tutti i costi. Probabilmente anche in vista della futura campagna presidenziale del 2020.

Cina-Usa, accordo vicino? I temi ancora sul tavolo

Solo una volta avuto il testo dell’accordo si potranno fare valutazioni più precise su chi ne avrà guadagnato o perso. Non tutto è infatti ancora definito, e le ultime fasi di negoziato potrebbero essere le più dure. A dirlo è uno dei media vicini al Partito Comunista Cinese come il People’s Daily. Una posizione presente anche da parte americana. Per uno dei principali negoziatori americani, Robert Lighthizer, numerosi sono infatti i temi sui quali non è stato ad oggi raggiunto un accordo.

Lighthizer è noto per la sua intransigenza rispetto al fatto che la Cina debba imbarcarsi in “riforme strutturali” della sua economia. In particolare, in relazione al tema dei sussidi governativi alle aziende di stato. Agevolazioni che unite ad una serie di barriere non-tariffarie impedirebbero una reale concorrenza tra imprese cinesi e aziende estere sul territorio del gigante asiatico. Non è detto che la Cina rinunci però ai fondamentali del suo attuale assetto economico.

Inoltre, rimane da considerare nel contesto lo scontro più generale tra Cina ed Usa. Questo riguarda in particolare l’ambito tecnologico e della cyber-sicurezza. Procede infatti l’offensiva a guida americana contro Huawei, azienda leader cinese nello sviluppo della tecnologia 5G. Questa, al centro della futura “internet delle cose”, potrebbe rivoluzionare i rapporti di forza internazionali in termini strategici ed economici.

Infine, sulla relativa distensione delle parole pronunciate da Trump potrebbe contare anche il prossimo meeting con Kim Jong-Un sul futuro della Penisola Coreana in programma ad Hanoi, in Vietnam. Ambito geopolitico in merito al quale la Cina gioca un ruolo discreto ma fondamentale. E nel quale Trump è intenzionato a cogliere quello che sarebbe un importante successo diplomatico.

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L'autore: Michele Mastandrea

Nato nel 1988, vive a Bologna. Laureato in Relazioni Internazionali all'università felsinea, su Termometro Politico scrive di politica estera ed economia.
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