Pensioni ultima ora: Quota 100 “Lega conferma la Riforma Fornero”

Pubblicato il 8 Marzo 2019 alle 06:52 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora: l’attacco sul fronte previdenziale rivolto alla maggioranza arriva dal senatore del Partito Democratico Tommaso Nannicini.

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Pensioni ultima ora: Quota 100 “Lega conferma la Riforma Fornero”

Pensioni ultima ora: mentre il governo esulta per le adesioni a Quota 100 giunte a oltre 70 mila una parte delle opposizioni protesta. In particolare questa volta le critiche arrivano dal senatore del Partito Democratico e membro della XI Commissione permanente (Lavoro e Previdenza) Tommaso Nannicini.

Pensioni ultima ora, Nannicini (PD): nessuna riforma strutturale del sistema

Il senatore Nannicini ha messo nero su bianco le sue critiche con un articolo pubblicato sul sito democratica.com. L’occasione per tornare sul tema previdenziale è data dall’approvazione del decreto n. 4/2019 per la conversione in legge col passaggio da Senato e Camera. Scrive Nannicini: “Nel decreto che il Senato si appresta ad approvare non c’è nessuna riforma strutturale del sistema previdenziale: il decretone lascia intatte le regole”.

Pensioni ultima ora, Nannicini (PD) contro la Lega

Rispetto alla discussione l’attacco dell’esponente del PD è abbastanza esplicito: “la maggioranza si è limitata a ribadire le proprie verità senza rispondere a nessuna delle critiche di merito avanzate dal Pd.”

Il tutto per arrivare a quella che il senatore e professore universitario di economia chiama “la notizia del giorno”. Ovvero il fatto che
la Lega ha votato la riforma Fornero con 7 anni di ritardo. Per la precisione, ci hanno provato a dire di averla cancellata. Ma nel decreto che il Senato si appresta ad approvare non c’è niente del genere, nessuna riforma strutturale del sistema previdenziale: il decretone lascia intatte le regole di quella riforma”.

Il sistema messo a punto e approvato dall’esecutivo nella analisi di Nannicini è una “una lotteria temporanea che avvantaggerà qualche coorte di lavoratori maschi con redditi medio-alti, creando uno scalone assurdo tra 3 anni. Certo, la maggioranza continua a dire che l’abolirà più avanti. Ma sono ancora promesse, annunci. Non c’è niente in questo decreto. Vedremo se e quando lo faranno, con quali soldi e con quali costi per i giovani e per le persone in difficoltà”.

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La conclusione del senatore dem è sferzante. “Alla fine hanno ragione loro: il 2019 sarà un anno bellissimo. Non per gli italiani, però: per gli esponenti del governo e della maggioranza. Un anno in cui la colpa delle cose che non vanno è sempre dei governi precedenti. Un anno in cui si possono enunciare svolte epocali nei decreti, senza preoccuparsi se quelle svolte raggiungeranno davvero la vita delle persone”.

Per concludere così: “Un anno in cui non si è chiamati a farsi carico della responsabilità delle proprie scelte. Sì, il 2019 sarà un anno bellissimo. Ma finirà. Ci vediamo nel 2020”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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