Portabilità numero fisso e cambio gestore: costo e procedura legale

Pubblicato il 28 Febbraio 2019 alle 18:15 Autore: Claudio Garau

Che cos’è la portabilità del numero fisso e come avviene la procedura di passaggio al nuovo provider, mantenendo lo stesso numero. Tempi e costi.

Portabilità numero fisso e cambio gestore, costo e procedura legale
Portabilità numero fisso e cambio gestore: costo e procedura legale

Vista l’attuale concorrenza tra compagnie telefoniche e le relative offerte, molti utenti potrebbero pensare di cambiare operatore. Magari per la fibra o l’ADSL più veloce, però nell’intento di mantenere il proprio numero di telefono fisso (proprio come si verifica per la telefonia mobile). Vediamo cosa dice la legge a questo proposito.

Portabilità numero fisso: i vantaggi del nuovo provider e i costi

Essendo in gioco una vera e propria lotta di mercato, tra le aziende telefoniche, è chiaro che spesso e volentieri è l’utente a guadagnarci. Infatti, con frequenza, chi passa ad un nuovo operatore fisso, ottiene svariati vantaggi o bonus. Tra essi, ricordiamo il modem gratuito, l’attivazione gratis o lo sconto sul canone. Però a priori non si possono fare che considerazioni assai generali: molto dipenderà dal tipo di promozione attiva nel periodo in cui si vuole passare da un provider all’altro. La convenienza sarà legata quindi ad un particolare momento o promozione. A questo punto domandiamoci quanto costa all’utente conservare il proprio numero fisso.

Portabilità numero fisso: i costi di disattivazione verso il precedente provider

La legge n. 40 del 2007 (anche detto decreto Bersani) ha avuto l’indubbio merito di cancellare le penali per il cambio di operatore, nell’intento di rafforzare la libertà di recesso dai contratti con operatori telefonici, televisivi e di servizi internet. Ciò non significa però che l’utente non debba versare alcunché alla compagnia che intende lasciare. Infatti sono in gioco i cosiddetti costi di disattivazione (variabili in base al provider). Tali costi rappresentano del denaro da versare al vecchio operatore, cui potrebbe anche aggiungersi un costo aggiuntivo, qualora il contratto sia rescisso prima del superamento di un vincolo di permanenza minimo.

Vediamo a questo punto le cifre che all’utente tocca pagare. Per TIM, per esempio, passare ad un altro operatore comporterà un costo di 5 euro; Vodafone richiede invece l’esborso di 35 euro. Fastweb non prevede vincoli di permanenza, ma il costo di disattivazione è presente ed è pari a 56 euro una tantum. Maggiori informazioni sugli importi sono rintracciabili sui siti web delle varie compagnie.

Peraltro, qualora nella precedente offerta telefonica, sia stato dato un modem in comodato d’uso (e non esplicitamente in regalo), sull’utente graverà l’obbligo di restituirlo. Altrimenti scatterà il pagamento di un ulteriore contributo.

Portabilità numero fisso: alcune considerazioni sulla procedura legale

Telecom Italia è stata in passato il principale operatore telefonico; è fondamentale quindi fare una distinzione dal punto di vista tecnico. Per “migrazione” intendiamo il passaggio tra operatori alternativi (non Telecom) o da operatore alternativo a Telecom Italia; per “attivazione” invece intendiamo il passaggio da Telecom Italia a un operatore alternativo. Nel caso in cui il nuovo provider utilizzi la sua fibra ottica o radio (come fa Fastweb), allora si parla di portabilità del numero “pura”. Le fonti normative dell’iter della portabilità sono la delibera n.44/99 CIR e la delibera n. 62/11 CIR. I tempi del passaggio dal vecchio al nuovo provider sono brevi: circa 8 – 12 giorni. Una volta che l’utente ha aderito al nuovo provider, gli basterà semplicemente comunicare il proprio codice trasferimento dell’utenza. Esso è una sequenza alfanumerica fornita dall’operatore (proprio appunto per questi casi), ed è presente in bolletta. Il codice segreto in oggetto, fa sì che nessuno possa avviare un trasferimento dell’utenza senza il consenso dell’utente. Sarà poi il nuovo provider a doversi occupare dei dettagli del passaggio, non spettando all’utente di comunicare alcun recesso.

Portabilità numero fisso: conclusioni e valutazioni di opportunità

A questo punto è chiaro che è possibile cambiare gestore conservando il proprio numero fisso; sopportandone però i relativi costi (legati soprattutto ad offerte aggiuntive eventualmente sottoscritte con il vecchio operatore, vincoli contrattuali e di permanenza nel tempo). Ciò che spetta, inoltre, all’utente è valutare con attenzione la convenienza del passaggio dal vecchio al nuovo provider, attraverso una piena comparazione delle varie offerte sul mercato.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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