Elezioni europee 2019: ultimi sondaggi, Euromedia “ci saranno sorprese”

Pubblicato il 1 Aprile 2019 alle 20:08 Autore: Emilia Missione

A poco meno di due mesi dalle elezioni europee 2019 Alessandra Ghisleri annuncia sorprese nell’esito del voto. I partiti di governo quelli più a rischio

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Elezioni europee 2019: ultimi sondaggi, Euromedia “ci saranno sorprese”

Annuncia un cambio di orizzonte per le prossime elezioni europee Alessandra Ghisleri, direttrice di Euromedia Research. In un’intervista al quotidiano La Verità, la numero uno dell’istituto di sondaggi, annuncia sorprese nell’esito del voto del 26 maggio. Ma spiega: “Da che parte arriveranno queste sorprese, non posso dirlo. Non ci sono ancora abbastanza elementi per fare previsioni accurate“.

Secondo la Ghilseri, infatti, due elementi concorrono a prospettare esiti poco prevedibili: la peculiarità delle elezioni europee e l’esaurirsi della strategia comunicativa del governo.

Elezioni europee 2019: perché i partiti di governo potrebbero arrancare

La scelta determinante degli italiani avviene in extremis, negli ultimi giorni di campagna elettorale – spiega al quotidiano fondato da Maurizio Belpietro -. Sicuramente le Europee ci hanno abituato alle sorprese. Pensiamo all’exploit del 40% di Renzi o alla forte affermazione dei radicali”.

Se questo dato rende difficile immaginare l’esito delle elezioni, a poco meno di due mesi dal voto, è possibile prevedere alcune difficoltà che potrebbero ostacolare soprattutto i partiti di governo.

“Più passa il tempo e più chi ha avallato questo governo diventa esigente – spiega la sondaggista-. Il giochino portato avanti da Salvini e Di Maio di coprire un doppio ruolo – governo e opposizione interna – comincia a rompersi. Più il tempo passa, più gli elettori chiedono scelte concrete. Questo vale sia per le categorie produttive che per la gente comune”.

In particolare, la numero uno di Euromedia spiega il motivo del calo del Movimento 5 Stelle, che per primi avevano alimentato il “voto vendicativo“, contro la vecchia classe dirigente.

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Sicuramente hanno scontato anche una linea confusa sul piano della guida politica – ha dichiarato -. Molti avrebbero desiderato atteggiamenti più radicali anche sulle infrastrutture, come la Tav e la Tap. Naturalmente nel momento in cui sei chiamato a gestire l’amministrazione di governo, necessariamente vieni costretto al compromesso. Se l’indecisione decanta, tutto questo pesa sui consensi“.

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L'autore: Emilia Missione

Giornalista professionista, classe '90. Ho lavorato a SkyTg24 e come public affairs consultant. Amo la politica, le parole e le gonne di tulle. Ma non in questo ordine.
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