Pensioni ultima ora: Quota 100, minimo effetto sul Pil. I costi in 3 anni

Pubblicato il 12 Aprile 2019 alle 17:08 Autore: Giuseppe Spadaro

Pensioni ultima ora: cosa succederà in futuro e quali impatti avranno le misure attuate dal Governo Conte? Una parziale risposta attiva dal Def.

Pensioni ultima ora Quota 100, minimo effetto sul Pil. I costi in 3 anni
Pensioni ultima ora: Quota 100, minimo effetto sul Pil. I costi in 3 anni

Pensioni ultima ora: quali saranno le conseguenze in termini pratici sui conti dello Stato delle misure del Governo? Una parziale risposta arriva dal Documento di Economia e Finanza approvato di recente dal Consiglio dei Ministri. Si stima che nel triennio 2019-2021 si avrà un aumento delle spese pari a 133 miliardi di euro.

Pensioni ultima ora, 94 miliardi di euro costi per pensioni, RdC e ammortizzatori sociali

A riferirlo è un articolo del quotidiano torinese La Stampa in cui si legge che 94 miliardi di euro di costi aumentati siano solo quelli che rispondono alle tre voci: pensioni, reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali.

Inoltre si evince che dei maggiori costi solo una parte abbiano una ipotetica copertura come nel caso dell’aumento dell’IVA programmata a partire dal 2020. Aumento dell’IVA che la maggioranza di Governo intende in ogni caso scongiurare.

Pensioni ultima ora, il duro compito a cui sarà chiamato Tria

Un compito non semplice quello che si troverà a gestire il Ministro dell’Economia Tria tanto che nello stesso documento approvato si trova già una traccia del lavoro che lo attende. “Il profilo delineato per l’indebitamento netto richiederà l’individuazione di coperture di notevole entità” è scritto nel Def.

Molto probabilmente la copertura produrrà nuove frizioni tra la parte politica e una parte dell’esecutivo. E sempre nel Def c’è l’indicazione di ciò che servirà: “la legislazione fiscale viene per ora confermata nell’attesa di definire le misure alternative di copertura e di riforma fiscale”.

Pensioni ultima ora, le 3 alternative che il Governo si troverà di fronte

Quali sono dunque le alternative? Sempre il quotidiano torinese scrive: o aumentare l’IVA almeno su alcune fasce di prodotti, o abolire il bonus da 80 euro introdotto dal governo Renzi, o fare altro deficit andando allo scontro con la Commissione europea.

Alcune tabelle integrate nel def riferiscono l’entità delle spese dei maggiori costi. Per “lavoro e pensioni” si spenderanno quasi 24 miliardi in più quest’anno, 35 nel 2020, altrettanto nel 2021.

Mentre il programma di revisione della spesa parla del recupero di 2 miliardi nel 2019, 5 nel 2020, 8 nel 2021.

Ma già in base a quanto certificato dai tecnici il recupero di somme tramite risparmi è abbastanza difficile da realizzare. E altrettanto difficile potrà risultare recuperare risorse dal piano di dismissioni di partecipazioni pubbliche da cui si conta di realizzare in totale 18 miliardi di maggiori entrate nelle casse dello Stato.

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Pensioni ultima ora, gli effetti sul Pil

Come influiranno le modifiche sul PIL? Leggiamo quanto dichiarato nel Def: “La dinamica delle entrate tributarie risente delle disposizioni che hanno aggiornato dal 2020 gli aumenti automatici dell’IVA e delle accise, e anche l’obbligo della trasmissione elettronica dei corrispettivi all’Agenzia delle Entrate, nonché accordato la definizione agevolata delle contestazioni fiscali e delle controversie tributarie pendenti”.

“In base alla legislazione vigente, le imposte indirette in rapporto al PIL saliranno dal 14,5 per cento nel 2019 al 15,6 per cento nel 2020 e al 15,7 per cento nel 2021, mentre torneranno sul livello del 15,6 per cento nel 2022”.

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L'autore: Giuseppe Spadaro

Direttore Responsabile di Termometro Politico. Iscritto all'Ordine dei Giornalisti (Tessera n. 149305) Nato a Barletta, mi sono laureato in Comunicazione Politica e Sociale presso l'Università degli Studi di Milano. Da sempre interessato ai temi sociali e politici ho trasformato la mia passione per la scrittura (e la lettura) nel mio mestiere che coltivo insieme all'amore per il mare e alla musica.
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