Governo ultime notizie: decreto crescita e cantieri, Mattarella chiama Conte

Pubblicato il 17 Aprile 2019 alle 17:01 Autore: Emilia Missione

Dal Quirinale parte un ultimatum al governo: se i decreti crescita e sbloccacantieri non arriveranno presto al Presidente, si ripartirà da zero

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Governo ultime notizie: decreto crescita e cantieri, Mattarella chiama Conte

Dopo la pazienza e la flessibilità al protocollo arriva l’aut-aut dal Quirinale: se i decreti crescita e sblocca cantieri non arriveranno al Capo dello Stato entro giovedì, al governo toccherà ripartire da zero.

Fonti vicine alla Presidenza della Repubblica assicurano che nel consueto incontro tra il presidente del Consiglio e il Capo dello Stato, che anticipa le vacanze pasquali, i temi affrontati sono andati ben oltre la routine ordinaria.

Dopo essersi confrontati su alcuni temi di stretta attualità, prima fra tutti la delicata situazione in Libia, Sergio Mattarella avrebbe chiesto conto al capo del governo dei due decreti approvati dal Consiglio dei ministri.

I provvedimenti latitano da settimane, nonostante gli annunci del due vicepremier Salvini e Di Maio. E così, il Capo dello Stato ha ricordato al presidente Conte che esistono delle ragioni di diritto e di decoro istituzionale che non possono più essere rimandate.

Governo ultime notizie: decreti oltre tempo massimo

Il primo dei provvedimenti approvato dal Consiglio dei ministri, il cosiddetto sbloccacantieri, è disperso da ben 28 giorni tra Palazzo Chigi e il Quirinale. L’altro, il decreto crescita, è stato licenziato dal governo lo scorso 5 aprile. Un ritardo che va ben oltre la prassi comunemente accettata.

Secondo la Costituzione, infatti, al governo è riconosciuta la facoltà di emanare provvedimenti che abbiano forza di legge solo in caso di necessità e urgenza. Proprio per rispondere a tali esigenze, l’iter che accompagna i decreti legge è notevolmente stringato.

Una volta approvati in Cdm, i provvedimenti dovrebbero essere immediatamente trasmessi al Quirinale e, nello stesso giorno, essere presentati alle Camere per la conversione in legge.

Il condizionale è d’obbligo perché, secondo una pratica ormai consolidata, i decreti impiegano sempre più tempo di quanto consentito per imboccare la via del Quirinale. Ventotto giorni, tuttavia, rappresentano un nuovo record che è valso un ultimatum al governo da parte del Quirinale. Se Mattarella non riceverà i due provvedimenti entro giovedì 18, i decreti dovranno essere ridiscussi dal Consiglio dei ministri.

Governo ultime notizie: l’incognita del “salvo intese”

Al di là dell’etichetta istituzionale, ad impensierire il presidente è la formula “salvo intese” utilizzata dal Consiglio dei ministri per licenziare i decreti.

La formula, che sta a indicare un mancato accordo, lascia al governo un ampio margine di modifica dei testi. Margine che, tra Palazzo Chigi e via XX settembre, stanno proficuamente sfruttando. Il timore del Presidente della Repubblica è che il testo che arriverà sulla sua scrivania e alla Camera, sarà piuttosto diverso da quello approvato dal governo. Per questo motivo, e trattandosi di un provvedimento che entrerà immediatamente in vigore, sarebbe doverosa una nuova deliberazione.

Una soluzione che potrebbe non dispiacere proprio allo stesso presidente del Consiglio. Incalzato dai due vicepremier nel pieno della campagna elettorale, azzerare tutto e ripartire dal Consiglio dei ministri gli permetterebbe di riprendere fiato e riaffrontare nel merito i punti di scontro tra le due anime della maggioranza.

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L'autore: Emilia Missione

Giornalista professionista, classe '90. Ho lavorato a SkyTg24 e come public affairs consultant. Amo la politica, le parole e le gonne di tulle. Ma non in questo ordine.
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