Mala gestio: significato, conseguenze e quand’è impropria

Pubblicato il 29 Aprile 2019 alle 20:10 Autore: Claudio Garau

Che cos’è la mala gestio e quali applicazioni pratiche ha. La distinzione tra propria ed impropria e quali conseguenze produce.

Mala gestio significato, conseguenze e quand'è impropria
Mala gestio: significato, conseguenze e quand’è impropria

Ci sono espressioni del mondo del diritto che hanno una lontana origine latina. Ciò è prova dell’uso secolare che gli operatori dell’ambito legale fanno di molti istituti e regole. Tra queste espressioni, ce n’è una che qui merita particolare attenzione. Stiamo parlando della cosiddetta mala gestio. Vediamo di seguito di che si tratta.

Mala gestio: che cos’è e quali applicazioni pratiche ha?

Mala gestio, di per sè, è un’espressione che va ricondotta ad un’area specifica del diritto, non ha cioè un’applicazione generale verso tutte quelle situazioni giuridiche che presentino un’anomalia. Si tratta, fondamentalmente, di un tipo di responsabilità inerente un soggetto che ha una certa qualifica rilevante per il diritto del lavoro. Pensiamo cioè alle assicurazioni o imprese assicuratrici. In sintesi, si tratta di una responsabilità in cui incappa l’assicurazione che non adempia in modo corretto agli obblighi di legge. Ci riferiamo in particolare all’assicurazione della responsabilità civile (r.c. auto), per ciò che attiene alla circolazione dei mezzi a motore.

Per completezza, aggiungiamo che esiste una seconda casistica in cui opera la mala gestio. Si tratta di tutti quei comportamenti non corretti, adottati da chi, per legge o per volontà delle parti, abbia un ruolo decisionale all’interno di una società o di un’associazione. In queste circostanze, si parla propriamente di responsabilità gestoria di figure come amministratori o direttori.

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Le applicazioni in campo assicurativo: cosa dice la legge?

La legge distingue mala gestio propria ed impropria, quando si verte in materia assicurativa. Se è “propria” attiene ai rapporti tra assicurazione e clienti, se è “impropria” riguarda i rapporti tra assicurazione e danneggiati da un incidente automobilistico. Qualora si tratti di mala gestio propria, abbiamo un caso di responsabilità contrattuale, dato che si tratta di un comportamento non corretto o un inadempimento degli obblighi contrattuali, da parte dell’impresa assicuratrice, durante l’applicazione della polizza assicurativa e quindi del vincolo contrattuale susseguente alla stipula. La mala gestio propria ricorre quando l’impresa, ad esempio, non paghi nei tempi dovuti l’indennizzo, oppure decida di non seguire la lite e di non tutelare, in modo ingiustificato, il proprio cliente assicurato. Certamente, in queste circostanze, l’assicurato potrà citare l’assicurazione, al fine di ottenere il risarcimento danni.

La mala gestio impropria risponde alla stessa logica suddetta: si tratta sempre di una responsabilità (per cui si può essere citati per risarcimento), che scatta a carico dell’assicurazione inadempiente, però in questi casi, verso il terzo o i terzi danneggiati da un incidente stradale, che non ricevono adeguata compenso per il pregiudizio subito; e ciò pur nella sussistenza di un contratto di assicurazione tra l’impresa stessa e l’assicurato con polizza, che ha causato l’incidente.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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