Cellulare in mano alla guida: ritiro patente e regole codice della strada

Pubblicato il 16 Maggio 2019 alle 13:59 Autore: Claudio Garau

Che cosa dice la legge in merito alla guida con il cellulare in mano? E’ prevista anche la sanzione del ritiro della patente di guida?

Cellulare in mano alla guida ritiro patente e regole codice della strada
Cellulare in mano alla guida: ritiro patente e regole codice della strada

Sappiamo quanto sia diffusa la pericolosa abitudine di guidare con la propria automobile, avendo in mano un cellulare o smartphone. Magari per rispondere ad una chiamata più o meno importante, o per mandare un messaggio, fatto sta che tanti italiani spesso preferiscono avere una mano sul volante anziché due. Vediamo cosa dice la legge circa la guida con il cellulare in mano e cosa quindi è opportuno sapere prima di mettersi alla guida di un veicolo.

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Cellulare: perché è rischioso utilizzarlo mentre si guida?

Rispondere alla suddetta domanda non è invero difficile: da una parte lo sguardo sul cellulare allunga i tempi di reazione, con riflessi meno pronti in caso di improvvisa emergenza su strada: ad esempio uno o più pedoni che improvvisamente decidono di attraversare la strada, laddove non compaiono strisce pedonali. Dall’altra la doverosa attenzione verso la circolazione del proprio mezzo e degli altri, che l’automobilista dovrebbe mantenere durante la guida, risulta così inevitabilmente compromessa.

La legge giustamente reprime la condotta della guida con cellulare, e lo fa attraverso il dettato dell’art. 173 del Codice della Strada: “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, comma 11, e di polizia. È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie“. Insomma la norma dispone un divieto assoluto di utilizzo di cellulare, e ammette invece l’uso di apparecchi con servizio di viva voce o con auricolare.

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Cosa dispone la legge sul piano sanzionatorio?

In queste circostanze la punizione non è lieve, dato che la legge prevede sanzioni di una certa entità per la guida con il cellulare in mano. C’è infatti la possibilità di vedersi inflitta la sospensione della patente fino ad un mese (e da uno a tre mesi in caso di reiterazione) e la multa, ovvero la sanzione pecuniaria. Notifica del verbale arriverà a casa del destinatario della multa: questi potrà comunque fare tutte le valutazioni del caso, e nell’ipotesi in cui il guidatore consideri il verbale impreciso o inesatto, potrà rivolgersi al giudice di pace per il ricorso contro la multa, al fine di ottenerne la dichiarazione di nullità e non pagare quindi le sanzioni. Inoltre, in base alla legge vigente, saranno decurtati 5 punti dalla patente.

In particolare, circa la questione dei punti, se nei due anni dopo l’infrazione della guida con il cellulare in mano, questa non è ripetuta, l’automobilista potrà riavere indietro i punti persi. Laddove invece si abbia azzeramento del punteggio, egli dovrà sottoporsi nuovamente agli esami di guida e, in caso di esito positivo, avrà di nuovo tutti i 20 punti. Nel periodo antecedente l’esame, potrà guidare con una specifica autorizzazione.

Cellulare alla guida: il ritiro patente è possibile?

Per rispondere alla domanda del titolo, è sufficiente leggere cosa attualmente dispone il Codice della Strada in merito. Le sanzioni al momento previste sono quelle segnalate sopra e, sebbene ultimamente negli ambienti politici si sia parlato di introduzione anche della sanzione del ritiro della patente, in caso di guida con cellulare in mano, la norma ora vigente non dispone anche questa sanzione. Insomma quella del ritiro resta per ora una semplice ipotesi di modifica del Codice della Strada. Vedremo in seguito se la politica italiana intenderà fare nuovi ed opportuni interventi in materia di norme sulla circolazione dei veicoli in strada.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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