Esenzione bollo auto 2019 con morte del disabile, come evitare querele

Pubblicato il 17 Maggio 2019 alle 12:17 Autore: Daniele Sforza

Continuare a fruire della esenzione dal pagamento del bollo auto 2019 nonostante il diritto decada per morte del disabile: il caso in Piemonte.

esenzione bollo auto 2019 con morte disabile
Esenzione bollo auto 2019 con morte del disabile, come evitare querele

L’esenzione dal pagamento del bollo auto 2019 spetta a tutti quei soggetti che, con un familiare disabile a carico e con un utilizzo del veicolo pensato per assistere lo stesso nella mobilità, ne fanno richiesta. Ciò avviene tramite presentazione della carta di circolazione dell’auto e, ovviamente, della documentazione che attesta l’accertamento dell’handicap, a cui poi va aggiunta la copia dei documenti e delle dichiarazioni che certificano il carico fiscale del disabile sul soggetto intestatario del veicolo, sempre nell’eventualità in cui quest’ultimo non sia intestato al disabile. Purtroppo, a volte, capita di leggere fatti di cronaca che riportano truffe legate all’esenzione dal pagamento del bollo auto, come accaduto di recente in Piemonte.

Esenzione bollo auto 2019: diritto decaduto, il caso in Piemonte

Dopo un’indagine durata 4 mesi e conclusasi di recente, la Guardia di Finanza di Fossano, in provincia di Cuneo in Piemonte, ha messo al muro 34 “furbetti” che continuavano a fruire dell’esenzione nonostante il disabile per il quale avevano avuto diritto al beneficio, fosse morto. Incrociando i dati forniti dalla Regione Piemonte, si è venuto a scoprire il raggiro, individuando i 34 veicoli riconducibili agli eredi del disabile deceduto, che circolavano ancora senza pagare il bollo auto. Una volta ottenuta l’esenzione, infatti, non è necessario rinnovarla ogni anno, a patto che non siano intervenute variazioni per i requisiti di accesso, sia relativamente alla condizione del disabile, sia a quella del veicolo (ad esempio, la radiazione dello stesso).

Esenzione veicoli Gpl 2019: tabella per Regione

In tale caso appare chiara l’avvenuta variazione e la mancata comunicazione di essa, il che porterà a sanzioni importanti sulle 34 posizioni irregolari segnalate. La Direzione Risorse Finanziarie e Patrimonio di Torino, riferisce la Stampa, provvederà ora al recupero degli importi dovuti ma mancati e alle sanzioni del caso nei confronti dei 34 soggetti.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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