Infortunio sul lavoro in nero: cosa fare e chi paga il risarcimento

Pubblicato il 17 Maggio 2019 alle 13:51 Autore: Claudio Garau

Che cosa dice la legge in merito ai casi di infortunio sul lavoro in nero: la vittima è tutelata oppure no? Chi paga e cosa può fare il lavoratore?

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Infortunio sul lavoro in nero: cosa fare e chi paga il risarcimento

È interessante sapere che risposta dà la legge in merito al caso in cui un lavoratore in nero, cioè utilizzato senza regolare contratto di lavoro e regolare pagamento di tasse e contributi, si trovi ad essere vittima di un incidente sul lavoro. Vediamo di seguito se effettivamente ricorre tutela oppure no.

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Infortunio sul lavoro: la regola generale dell’assicurazione obbligatoria Inail

Il principio generale è quello dell’utilizzo della cosiddetta assicurazione obbligatoria Inail contro gli infortuni sul lavoro. Essa opera come tutela per tutti i lavoratori, in caso di incidente per causa violenta, nell’ambito dell’esercizio della prestazione lavorativa, da cui sia derivato il decesso della vittima, o l’inabilità permanente o l’inabilità temporanea assoluta per più di tre giorni. La legge stabilisce che il danno per essere oggetto di indennizzo, deve essere stato causato dall’attività lavorativa stessa (ad esempio un macchinario pericoloso o una distrazione del lavoratore durante un’attività rischiosa per la salute), e pertanto il nesso lavoro-danno dovrà essere dimostrabile. È chiaro che la quota di indennizzo che l’Inail darà all’infortunato, sarà proporzionata all’entità della menomazione avuta e verificata dall’Inail stessa.

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Infortunio sul lavoro: che cosa accade in caso di lavoro in nero? Chi paga?

Vista in sintesi qual è la disciplina generale, domandiamoci se il lavoratore in nero riceve comunque tutela in casi di incidente sul lavoro. La risposta da darsi è sicuramente affermativa. Ciò in quanto, secondo la legge italiana, opera il principio di automaticità delle prestazioni: se sono presenti tutti i fattori oggettivi e soggettivi, indicati dal testo unico delle disposizioni per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali del 1965, l’Inail dovrà garantire comunque l’indennizzo al lavoratore vittima di incidente, anche se in nero. Pertanto sarà l’Inail a doversi far carico delle spese di indennizzo. Comunque, potrà prima svolgere tutti gli accertamenti opportuni al fine di non essere, a sua volta, vittima di una frode legata ad un caso di lavoro sommerso.

Come può comportarsi il lavoratore in nero?

Pertanto le possibili ipotesi sono due. O l’Inail paga l’indennizzo al lavoratore in nero, oppure, se l’istituto non ritiene sussistenti i requisiti per il pagamento, il lavoratore potrà opporsi con raccomandata a/r o con lettera, chiarendo i motivi di opposizione alla scelta dell’ente. Laddove il riscontro per il lavoratore sia non positivo, questi potrà procedere con l’azione in tribunale.

In conclusione, è opportuno chiarire che l’infortunio sul lavoro in nero, al pari degli infortuni sul lavoro con contratto regolare, non è comunque indennizzabile se non supera i tre giorni di prognosi o se non è in nessun modo legato al rapporto di lavoro (non c’è il nesso di causalità suddetto). Non è ovviamente indennizzabile neanche in caso di frode o simulazione. In sostanza, il legislatore ha voluto dare comunque tutela primaria al diritto alla salute, anche in casi di utilizzo di lavoratori senza il rispetto delle normative in merito.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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