Quanto conviene avere sul conto corrente: saldo, deposito e liquidità

Pubblicato il 21 Maggio 2019 alle 10:05 Autore: Daniele Sforza

Tenere i soldi nel conto corrente conviene? Dipende ovviamente dai casi singoli e soprattutto dalle somme, ma quando è meglio investire e su cosa?

Quanto conviene avere sul conto corrente: saldo, deposito e liquidità
Quanto conviene avere sul conto corrente: saldo, deposito e liquidità

Una volta si diceva mettere i soldi sotto al materasso: la migliore forma di risparmio, senza dare in pasto la propria liquidità a enti terzi (banca, o chicchessia). Oggi una buona parte degli italiani, se non la maggior parte, preferisce mantenere la propria liquidità sul conto corrente. Poco propensa al rischio di un investimento, ritiene che il conto corrente (o il conto deposito) sia il posto migliore dove “nascondere” i propri risparmi. Ci può sempre essere qualche spesa imprevista, dopotutto, e allora è meglio avere la liquidità a portata di mano. Ma è davvero conveniente depositare le somme sul conto e lasciarle lì?

Non sottovalutare le spese di gestione

Oggi le somme depositate nel conto non rendono granché, se non nulla. Inoltre, per le giacenze medie annue superiori a 5.000 euro, c’è anche un’imposta di bollo da pagare (34,20 euro per le persone fisiche). Si tratta di soldi letteralmente persi, non investiti, e che influiscono in negativo sui nostri risparmi, perché si tramutano in perdite, in denaro senza alcun potenziale se non quello peggiore, sparire ogni anno. A questo sono poi da aggiungere le classiche spese di gestione, altre uscite che vanno a determinare un segno negativo nell’elenco riepilogativo periodico delle voci di spesa.

Quando i risparmi sul conto corrente non rendono

Tenere i soldi sul conto corrente, insomma, non sembra essere un’ottima idea. Soprattutto nel caso in cui il rendimento risulti pressoché nullo e più basso dell’inflazione. Quanto appena detto, in parole povere, significa semplicemente che le somme accumulate in termini di risparmio perdono con il passare del tempo il potere d’acquisto, mentre il prezzo dei beni d’acquisto continua ad aumentare. Praticamente risparmiare oggi per comprare meglio domani non è un concetto da prendere in considerazione quando l’inflazione è più alta del rendimento.

Investire i risparmi, ovvero diversificare

E allora, che fare dei nostri risparmi? Investirli sì, ma dove? Nel mattone? In questo articolo abbiamo sintetizzato alcuni punti chiave sugli investimenti sicuri nel 2019, fornendo alcune potenziali direzioni da prendere. Riassumendo, si potrebbe concludere che la parola chiave per fare dei buoni investimenti è una sola: diversificare. Depositando una parte della liquidità in strumenti dove risulti facile e rapido prelevare al momento del bisogno: in questo caso i conti correnti possono fare al caso nostro, meglio ancora i conti deposito non vincolati, sui quali peraltro c’è un rendimento, seppur molto scarso proprio a causa del mancato vincolo. Si tratta, insomma, di prodotti senza rischio nei quali, a parte le classiche spese di gestione, quanto viene depositato solitamente resta lì senza perdersi in investimenti più rischiosi.

Quanto avere sul conto corrente?

Per il resto, come la maggior parte delle questioni “universali”, la risposta alla domanda su quanto conviene tenere sul conto corrente è soggettiva. Dipende dalle esigenze di ciascuno e dai singoli casi. Quanto detto sopra vale dunque come suggerimento comune, o come orientamento maggiore inteso a far comprendere come avere tanta liquidità sul conto corrente possa non essere una buona opzione, a meno che, caso che pensiamo e speriamo comunque essere raro, non si abbia a che fare con spese di emergenza ogni giorno.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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