Preferenze elezioni europee 2019: voto disgiunto, casi di scheda nulla

Pubblicato il 22 Maggio 2019 alle 12:05 Autore: Guglielmo Sano

Elezioni europee 2019: si potrà votare anche solo tracciando un segno sul simbolo di un partito presente sulla scheda che verrà consegnata al seggio

Preferenze elezioni europee 2019: voto disgiunto, casi di scheda nulla
Preferenze elezioni europee 2019: voto disgiunto, casi di scheda nulla

Il 26 maggio 2019 i cittadini italiani saranno chiamati a rinnovare i deputati che rappresenteranno il paese all’Europarlamento. Il voto rispetto alle elezioni nazionali e locali – tra l’altro, contemporaneamente si svolgerà un’importante tornata di amministrative – dovrà essere espresso in modo leggermente diverso.

Elezioni Europee 2019: sistema elettorale e soglia di sbarramento

La legge elettorale italiana per le elezioni europee del 1979 è articolata in base a un sistema proporzionale puro: in pratica, se un partito ottiene, per esempio, metà dei voti otterrà la metà dei seggi. In un primo momento, il calcolo viene fatto su base nazionale, solo successivamente si applica alle 5 circoscrizioni in cui è diviso il territorio italiano. Nel 2014, la circoscrizione Nord-Ovest ha eletto 20 eurodeputati, la Nord-Est 14, la circoscrizione Centro 14 eurodeputati, 17 al Sud, 8 nelle Isole.

Nel caso in cui un partito ottenga il 20% a livello nazionale, prenderà il 20% dei seggi per ognuna delle circoscrizioni. Da ricordare che un partito elegge uno o più rappresentanti all’Europarlamento – all’Italia ne dovrebbero spettare 73 in totale, lo stesso numero di 5 anni fa, visto il prolungamento delle trattative sulla Brexit – solo se supera la soglia di sbarramento posta al 4% (modifica alla legge risalente al 2009).

Preferenze e voto disgiunto

L’elettore potrà votare alle elezioni europee 2019 tracciando un segno sul simbolo di un partito presente sulla scheda che verrà consegnata al seggio. Accanto a ciascun simbolo ci sono tre righe: servono per esprimere fino a tre preferenze. Basta scrivere, ma non è obbligatorio, anche solo il cognome dei candidati che si vogliono votare appartenenti alla lista collegata al partito (non possono essere dello stesso sesso, non tutti uomini né tutti donne, in caso contrario la terza preferenza viene annullata). Insomma, il voto è valido anche solo con un segno sul simbolo del partito. Detto ciò, non è consentito il voto disgiunto, cioè non si può tracciare un segno sul simbolo di un partito e indicare i candidati di un partito diverso da questo.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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