Controlli formali fisco: nessuna richiesta dei dati già inseriti in Anagrafe

Pubblicato il 27 Giugno 2019 alle 12:01 Autore: Daniele Sforza

Ci sono novità importanti sul tema dei controlli formali fisco: non potranno essere richiesti dati già presenti in Anagrafe tributaria. Ecco perché.

Controlli formali fisco: nessuna richiesta dei dati già inseriti in Anagrafe

Controlli formali fisco – Un emendamento al Decreto Crescita ha introdotto una nuova disposizione al DPR n. 600 del 29 settembre 1973, più nel dettaglio il comma 3-bis all’articolo 36-ter. Qui si prevede il divieto per l’Ufficio di chiedere ai contribuenti documenti riguardanti dati e informazioni che risultino già disponibili nell’Anagrafe tributaria. Il divieto di richiesta è poi esteso anche ai dati trasmessi da soggetti terzi relativamente a obblighi dichiarativi, comunicativi o certificativi.

Controlli formali fisco: cosa cambia

Come scrive MySolution, questa novità è stata introdotta da un emendamento al Decreto Crescita, già approvato alla Camera. Ciò significa che se gli Uffici richiedono ai contribuenti dati e informazioni già presenti in Anagrafe tributaria e quindi facilmente accessibili, la richiesta stessa avrà carattere nullo. Questo tipo di richiesta potrà risultare valida solo nel caso in cui riguardi requisiti soggettivi che non possano essere desunti dai dati e dalle informazioni presenti in Anagrafe tributaria o nell’eventualità in cui i dati in possesso dell’Amministrazione risultino non conformi da quelli che il contribuente ha dichiarato.

Semplificazioni fiscali: le principali novità in arrivo

Il sito riassume poi le principali novità in merito alle semplificazioni fiscali inserite nel provvedimento. Sintetizziamo:

  • Fattura elettronica: emissione entro 12 giorni dall’effettuazione dell’operazione;
  • Comunicazioni periodiche Iva: possibilità di presentare la dichiarazione annuale il 28 febbraio anziché il 30 aprile. In questo caso sarebbe previsto l’esonero dalla comunicazione Iva con riferimento al quarto trimestre.
  • Versamento tasse: slittamento del termine ultimo per il versamento delle imposte (Redditi, Iva e Irap per soggetti Isa) al 30 settembre 2019 (anziché il 1° luglio). Già quest’anno è avvenuto lo slittamento (leggi questo articolo per approfondire).
  • Dichiarazione dei redditi: slittamento al 30 novembre (invece del 30 settembre) del termine ultimo per la trasmissione telematica della dichiarazione dei redditi.
  • Rottamazione-ter e saldo e stralcio: riapertura termini.
  • Imu e Tasi: slittamento del termine ultimo per la presentazione delle dichiarazioni al 31 dicembre (invece del 30 giugno).
  • Accertamenti fiscali: Agenzia delle Entrate obbligata di notificare un invito al contribuente sotto accertamento prima dell’emissione del relativo avviso fiscale.

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L'autore: Daniele Sforza

Romano, classe 1985. Dal 2006 scrivo per riviste, per poi orientarmi sulla redazione di testi pubblicitari per siti aziendali. Quindi lavoro come redattore SEO per alcune testate online, specializzandomi in temi quali lavoro, previdenza e attualità.
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