Procedura di infrazione Italia: ecco le possibili soluzioni dell’Ue
Ci sono delle soluzioni all’orizzonte in merito alla procedura di infrazione che potrebbe colpire l’Italia. Un dialogo in cambio di alcune condizioni.
Ci sono delle possibili soluzioni all’orizzonte per l’Italia, chiamata a evitare il temuto avvio della procedura di infrazione del debito. Soluzioni, ovvero rassicurazioni, che provengono direttamente da fonti europee “altamente qualificate” che hanno riportato all’Ansa una risposta pacifica (e quindi un po’ più di tempo e di ossigeno) rivolta al nostro Paese. Un dialogo costruttivo in cambio, però, di alcune condizioni da rispettare.
Procedura di infrazione Italia: l’Europa rassicura?
“Possono essere trovate delle soluzioni nel dialogo tra la Commissione europea e Roma”, riferiscono fonti Ue come riporta l’Ansa. Tuttavia, “l’Italia deve dimostrare che rispetterà le regole in futuro”, e questa è la condizione imprescindibile per trovare le soluzioni sopraccitate, che sfocerebbero (presumibilmente) in promesse da parte dell’Italia nel recupero del deficit e, più nel concreto, in riforme attuate a questo scopo. “Roma deve essere consapevole dell’enorme impatto che la sua economia ha sul resto dell’Unione”, conclude l’indiscrezione.
Slitta la riunione del CdM
Intanto è slittata la riunione del Consiglio dei Ministri che verteva sulla legge di assestamento del bilancio: dalla serata di mercoledì 26 giugno si arriverà alla sera di lunedì 1° luglio, come annunciato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. Si tratta comunque di una riunione molto importante in quanto il governo dovrà dimostrare che il deficit del 2019 non supera il 2,1%, obbiettivo raggiungibile, secondo il ministro Tria, grazie ai risparmi di Quota 100 e reddito di cittadinanza (le cifre stimate si aggirano attorno ai 3 miliardi), così come alle maggiori entrate fiscali che andranno quantificate nell’assestamento di bilancio.
Calendario azioni Ue: le conseguenze
E qui potrebbe registrarsi la tensione con i due vicepremier, Salvini e Di Maio, che vorrebbero reinvestire quei soldi per abbattere le tasse, altra mossa che sarebbe subito sotto la lente d’ingrandimento di Bruxelles.
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